Peschiera Borromeo, come la ciclabile poteva essere realizzata senza il taglio indiscriminato degli alberi: guarda il videoservizio
In un video servizio di 400 secondi, le immagini che spiegano perchè la Linea 7 del Biciplan è stata progettata senza la minima attenzione al patrimonio arboreo della città

Servizio di Giulio Carnevale
Un video dettagliato e appassionato, girato da Giulio Carnevale vicedirettore di 7giorni, ha raccolto l’ondata di indignazione a Peschiera Borromeo per il modo in cui Città Metropolitana di Milano ha progettato il tratto di Biciplan che interessa la città. Il reportage, realizzato lungo il tracciato della Linea 7 del Biciplan — progetto di mobilità sostenibile promosso dalla Città metropolitana di Milano e seguito politicamente dal consigliere delegato Marco Griguolo — denuncia l’abbattimento indiscriminato di decine di alberi pluridecennali in diverse vie della città. Secondo Carnevale, gli interventi erano del tutto evitabili e in più punti del percorso sono evidenti incongruenze progettuali.
Via Archimede: una scelta incomprensibile
Nel quartiere di Linate, su via Archimede, i pioppi sono stati eliminati per far spazio alla nuova pista ciclopedonale. Ma Carnevale mostra come, pochi metri prima, la carreggiata stradale sia stata ristretta e se fosse stata mantenuta della stessa ampiezza nel tratto successivo si sarebbe evitato il taglio dei circa 20 alberi ad alto fusto. «In sostanza non c’era nessunissimo bisogno di tagliare gli alberi di via Archimede: avrebbero potuto rimanere lì e convivere tranquillamente con la ciclabile», afferma. Le immagini mostrano chiaramente che, con una semplice continuità di tracciato, il verde sarebbe stato salvo.
Via Milano lungo il perimetro dell’aeroporto: la ciclabile si restringe nonostante tutto lo spazio a disposizione
In via Milano, la pista ciclabile diventa più stretta. «Qui, dove c’era tutto lo spazio a disposizione, la pista è ristretta. Dove invece c’erano gli alberi, è stata fatta una pista larga sei metri per abbatterli», denuncia Carnevale. Il confronto tra i due tratti è impietoso.
Via Milano all’intersezione con via Di Vittorio: per il giardino estivo di un’attività la pista si restringe
Nel tratto di pista tra la frazione di Linate e Canzo, nei pressi di un’attività commerciale, la pista ciclopedonale si restringe sensibilmente e devia il suo tracciato per non interferire con il dehor estivo del locale. «La pista ciclabile è stata ridotta per non danneggiare l’economia di un’attività commerciale? Giusto, ma invece per evitate il taglio degli alberi doveva essere per forza così ampia come quella di via Archimede?», si domanda il giornalista. La discrezionalità progettuale appare evidente e pone interrogativi politici.
Via Primo Maggio, con un minimo di attenzione si potevano salvare gli alberi
In via Primo Maggio la ciclabile si allarga ancora una volta. Gli alberi che offrivano ombra e qualità ambientale alla strada sono stati tutti abbattuti. «Anche qui, con un piccolo sforzo, questi alberi sarebbero potuti essere salvati», spiega Carnevale. L’ennesima occasione mancata, secondo il reportage, per conciliare sostenibilità e rispetto del verde urbano.
Via 2 Giugno: «L’apoteosi dello scempio»
Il tratto più discusso è quello di via 2 Giugno, dove sono stati abbattuti otto maestosi pini marittimi. «Come potete vedere, qua sarebbe bastato stringere di mezzo metro la pista ciclabile. Quei fantastici esemplari di pini marittimi avrebbero vissuto ancora, avrebbero donato ombra e aria buona a tutta la città di Peschiera Borromeo. Invece no. Invece guardate qua, allo scempio», commenta Carnevale con amarezza.
Verso il Borgo Borromeo: altri alberi sacrificati inutilmente
Il reportage si conclude sulla vecchia Paullese, in direzione del Borgo Borromeo, dove altri tre grandi alberi — che segnalavano idealmente l’ingresso del borgo — sono stati tagliati. «Sono stati tagliati senza nessun riguardo, mentre da altre parti, per non danneggiare gli operatori commerciali, sono state fatte altre scelte», accusa Carnevale. Qui lo spazio c’era, ma nessuno lo ha voluto sfruttare per evitare il danno.
Domande aperte al consigliere Marco Griguolo
Giulio Carnevale rivolge direttamente le sue domande al consigliere delegato Marco Griguolo, che aveva dichiarato pubblicamente di prendersi tutta la responsabilità del progetto. «Avvocato Griguolo, è venuto a Peschiera Borromeo a dire che si prendeva tutta la responsabilità della progettazione della Linea 7 del Biciplan. Ecco, io mi auguro che se la prenda davanti a queste immagini e ripensi a tutto quello che è stato fatto, perché sinceramente c’è da piangere a vedere lo scempio che è stato fatto agli alberi di Peschiera Borromeo».
Un grido di allarme che chiede ascolto e risposte, e che mette in discussione la logica con cui è stata concepita un’infrastruttura che, nel nome della sostenibilità, ha finito per colpire duramente il patrimonio ambientale.