Consiglio comunale spaccato in due, 8 a 8, la maggioranza non ha più i voti per governare ma la mozione di sfiducia non passa; il Sindaco lancia l’idea del “governissimo”
Giovedì 24 settembre, in Consiglio comunale si è votata la
mozione di sfiducia al Sindaco Zambon e alla sua Giunta.
La mozione di sfiducia non è
passata, 8 a 8. Assente Antonio Falletta, il diciassettesimo consigliere, che con
il suo voto avrebbe potuto essere decisivo. Falletta è finito nella bufera
mediatica in quest’ultima settimana a causa del suo repentino cambio di rotta politica, non condivisa dal resto di Forza Italia. Nelle ore precedenti al
Consiglio comunale, Falletta ha fatto recapitare una lettera nelle caselle dei
peschieresi, adducendo le sue ragioni e dichiarando che questa mozione non avrebbe
avuto il suo sostegno, cosi è stato, non si è presentato, e la sua assenza è
stata quantomeno provvidenziale per la sopravvivenza della maggioranza PD . La
vera notizia che emerge, al di là delle motivazioni dei due schieramenti
contrapposti è che a Peschiera Borromeo non c’è più una maggioranza in grado di governare, e che Zambon è attaccato solo all’eventuale voto di appoggio del candidato sindaco dello schieramento di
centrodestra, che sarà decisivo. A sottolineare il clima della serata, durante
le dichiarazioni di voto sulla sfiducia, Roberto Galimberti, consigliere del
Partito Democratico, con un nodo in gola, ha rivolto un disperato appello a Luca Zambon:
«Sindaco Zambon le do
fiducia ancora, ma cacci gli intrusi». Galimberti durante l’ultimo anno non ha risparmiato critiche alla
propria maggioranza, pur non facendo mai mancare il suo voto. Il chiaro riferimento del consigliere
più votato di Peschiera Borromeo, con più di 500 preferenze, ha di fatto
confermato il clima avvelenato che serpeggia in maggioranza. In più occasioni le accuse dei dissidenti del
PD, degli ex assessori, del ex segretario del circolo, chiedevano
al Sindaco Zambon di allontanare il suo consulente all’urbanistica,
reo
di interferire nella corretta gestione amministrativa, senza fra l’altro, avere
nessun incarico ufficiale.
Luca Zambon ha lanciato l’idea di un governissimo per la città in modo da avere
i numeri per continuare la sua Amministrazione: «Mi rendo conto - ha dichiarato
in un suo intervento, rivolgendosi ai consiglieri di minoranza – che non ho più
la maggioranza per andare avanti. Qualcosa evidentemente ho sbagliato. Per il bene
della città e per i nostri schieramenti politici è più conveniente discutere le
proposte che ognuno di voi vorrà portare come contributo , avete l’occasione di
realizzare parte del programma con cui vi siete presentati agli elettori, mi
rendo disponibile. Altrimenti – conclude il Sindaco – sarà muro contro muro e
la città non se lo può permettere»