Peschiera, il Prefetto conferma: accordo con i comuni limitrofi o arriva il Centro Profughi
I comuni non possono essere obbligati a accogliere i richiedenti asilo, ma il Prefetto può utilizzare le aree demaniali
08 settembre 2016
L'incontro con il Prefetto
Il 5 settembre una delegazione locale composta da sindaco di Peschiera Borromeo Caterina Molinari dal Sindaco di Pantigliate Claudio Veneziano e dal rappresentante della Commissione Consiliare sull’emergenza profughi di Peschiera Borromeo Carla Bruschi ha incontrato il Prefetto Marangoni per l’aggiornamento sulla questione profughi e tendopoli.
«Abbiamo – dichiara Caterina Molinari - consegnato le due relazioni prodotte dai nostri uffici tecnici in merito all’inadeguatezza rispetto alla realizzazione della tendopoli, insieme al documento di condivisione d’intenti firmato dai sindaci del territorio. I documenti sono stati visionati ma ci è stato spiegato che non hanno un’influenza diretta sulle decisioni della prefettura. Il prefetto ha chiarito che in questo momento non è stata definita nessuna data che faccia pensare ad un arrivo imminente dei profughi nel nostro comune e ci ha nuovamente invitato a trovare soluzioni condivise coi sindaci dei comuni limitrofi».
«Abbiamo – dichiara Caterina Molinari - consegnato le due relazioni prodotte dai nostri uffici tecnici in merito all’inadeguatezza rispetto alla realizzazione della tendopoli, insieme al documento di condivisione d’intenti firmato dai sindaci del territorio. I documenti sono stati visionati ma ci è stato spiegato che non hanno un’influenza diretta sulle decisioni della prefettura. Il prefetto ha chiarito che in questo momento non è stata definita nessuna data che faccia pensare ad un arrivo imminente dei profughi nel nostro comune e ci ha nuovamente invitato a trovare soluzioni condivise coi sindaci dei comuni limitrofi».
Il sindaco di Peschiera Borromeo Molinari e il Capogruppo Bruschi hanno chiesto che il prefetto rivalutasse l’invio dei profughi sulle aree omogenee scoperte di tutta Città Metropolitana.
Il prefetto ha spiegato che non ha l’autorità di imporre l’accoglienza di profughi su territori che non sono di sua diretta competenza, ovvero che non siano demaniali. Attualmente quindi non pare esistano condizioni per rivalutare l’invio su altre aree di Città Metropolitana. L’invito è stato quindi quello di trovare un accordo tra sindaci in favore di un’accoglienza diffusa nei comuni limitrofi a Peschiera Borromeo.
I comuni dell’area omogenea del Sud Est Milano sono: Carpiano cerro al Lambro, Colturano, Dresano Mediglia, Melegnano, Pantigliate, Paullo Peschiera Borromeo, San Colombano al Lambro, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, San Zenone al Lambro, Tribiano, Vizzolo Predabissi.
Secondo i dati della Prefettura riassunti nella tabellina a corredo dell’articolo, nell’area omogena del Sud Est Milano, ci sono 354 richiedenti asilo e profughi ospitati tramite i bandi Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati riservato agli enti locali) e i CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria istituiti dalle Prefetture) contro i 435 che la quota di 2,5 profughi ogni 1000 abitanti assegnata dal Ministero degli Interni . Una differenza di 81 richiedenti asilo fra quelli assegnati e quelli effettivamente presenti. Una differenza lontana dai 300 paventata all’ex base dell’aeronautica a Bellaria. C’è anche da dire che alcuni dati sembrano incompleti, esempio a Paullo viene indicata un’assenza di richiedenti asilo, mentre le cronache locali hanno portato all’evidenza di alcuni appartamenti in locazione nei quali trovano alloggio alcuni presunti profughi. A Peschiera Borromeo i profughi presenti sono 43 e non 35. La parte del leone la fa il piccolo comune di San Zenone al Lambro che da solo ospita 157 richiedenti asilo segue Vizzolo Predabissi con il doppio degli ospiti rispetto alla quota ministeriale.
«Come amministrazione – ribadisce Caterina Molinari - chiederemo ai comuni del nostro territorio di essere corresponsabili nella gestione dell’emergenza profughi. Oggi più che mai risulta fondamentale che ognuno faccia la propria parte e che le amministrazioni limitrofe si facciano carico insieme a noi della ricerca di soluzioni adeguate e sostenibili per tutti». Il Sindaco di Pantigliate ha già dato la propria disponibilità.
Il Prefetto si è dichiarato positivamente per organizzare un incontro con Istituzioni e rappresentanti dei cittadini del territorio a Peschiera Borromeo, ma non fa un passo indietro. Senza accordo sull’accoglienza dei comuni dell’area, non rimane che inserire in una area demaniale il centro profughi. Il Prefetto ha fatto anche sapere che nel caso che si trovasse a ordinare l’insediamento saranno casette prefabbricate e non tende come annunciato.
Intanto gli sbarchi non accennano a diminuire le previsioni danno anche per quest’anno gli stessi numeri dell’anno scorso, oltre 115 mila profughi senza contare che i confini balcanici sono a rischio implosione e le rotte terrestri potrebbero incrementare la catastrofe umanitaria con numero enormi.
Il giorno 6 settembre si è svolto un vertice a Roma fra il Ministro degli Interni Angelino Alfano e il Presidente dell’Anci Piero Fassino dal quale è emerso che i Prefetti da ora in poi debbano avvertire i comuni dell’arrivo di Profughi sul proprio territorio coinvolgendo i sindaci per gestire il processo di integrazione al meglio. Per cui dovrebbe essere superato il problema che le Amministrazioni non siano a conoscenza dell’insediamento di richiedenti asilo o profughi organizzati da Enti o associazioni che vincono i bandi sull’accoglienza. I Comuni hanno chiesto incentivi economici per stimolare l’accoglienza e un impegno serio per far lavorare i profughi e favorirne l’integrazione. Quest’ultima richiesta osteggiata dai sindacati in quanto i comuni li utilizzerebbero per le varie manutenzioni penalizzando cosi l’occupazione.
Il 12 settembre alle ore 21.00, presso la Sala Consiliare a Triginto, il sindaco Molinari parteciperà per la prima volta ad un assemblea pubblica, insieme ai sindaci di Mediglia, Pantigliate e Tribiano promossa dal “Comitato No Tendopoli”, per la condivisione e il confronto sul tema emergenza profughi.
Giulio Carnevale
Il prefetto ha spiegato che non ha l’autorità di imporre l’accoglienza di profughi su territori che non sono di sua diretta competenza, ovvero che non siano demaniali. Attualmente quindi non pare esistano condizioni per rivalutare l’invio su altre aree di Città Metropolitana. L’invito è stato quindi quello di trovare un accordo tra sindaci in favore di un’accoglienza diffusa nei comuni limitrofi a Peschiera Borromeo.
I comuni dell’area omogenea del Sud Est Milano sono: Carpiano cerro al Lambro, Colturano, Dresano Mediglia, Melegnano, Pantigliate, Paullo Peschiera Borromeo, San Colombano al Lambro, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, San Zenone al Lambro, Tribiano, Vizzolo Predabissi.
Secondo i dati della Prefettura riassunti nella tabellina a corredo dell’articolo, nell’area omogena del Sud Est Milano, ci sono 354 richiedenti asilo e profughi ospitati tramite i bandi Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati riservato agli enti locali) e i CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria istituiti dalle Prefetture) contro i 435 che la quota di 2,5 profughi ogni 1000 abitanti assegnata dal Ministero degli Interni . Una differenza di 81 richiedenti asilo fra quelli assegnati e quelli effettivamente presenti. Una differenza lontana dai 300 paventata all’ex base dell’aeronautica a Bellaria. C’è anche da dire che alcuni dati sembrano incompleti, esempio a Paullo viene indicata un’assenza di richiedenti asilo, mentre le cronache locali hanno portato all’evidenza di alcuni appartamenti in locazione nei quali trovano alloggio alcuni presunti profughi. A Peschiera Borromeo i profughi presenti sono 43 e non 35. La parte del leone la fa il piccolo comune di San Zenone al Lambro che da solo ospita 157 richiedenti asilo segue Vizzolo Predabissi con il doppio degli ospiti rispetto alla quota ministeriale.
«Come amministrazione – ribadisce Caterina Molinari - chiederemo ai comuni del nostro territorio di essere corresponsabili nella gestione dell’emergenza profughi. Oggi più che mai risulta fondamentale che ognuno faccia la propria parte e che le amministrazioni limitrofe si facciano carico insieme a noi della ricerca di soluzioni adeguate e sostenibili per tutti». Il Sindaco di Pantigliate ha già dato la propria disponibilità.
Il Prefetto si è dichiarato positivamente per organizzare un incontro con Istituzioni e rappresentanti dei cittadini del territorio a Peschiera Borromeo, ma non fa un passo indietro. Senza accordo sull’accoglienza dei comuni dell’area, non rimane che inserire in una area demaniale il centro profughi. Il Prefetto ha fatto anche sapere che nel caso che si trovasse a ordinare l’insediamento saranno casette prefabbricate e non tende come annunciato.
Intanto gli sbarchi non accennano a diminuire le previsioni danno anche per quest’anno gli stessi numeri dell’anno scorso, oltre 115 mila profughi senza contare che i confini balcanici sono a rischio implosione e le rotte terrestri potrebbero incrementare la catastrofe umanitaria con numero enormi.
Il giorno 6 settembre si è svolto un vertice a Roma fra il Ministro degli Interni Angelino Alfano e il Presidente dell’Anci Piero Fassino dal quale è emerso che i Prefetti da ora in poi debbano avvertire i comuni dell’arrivo di Profughi sul proprio territorio coinvolgendo i sindaci per gestire il processo di integrazione al meglio. Per cui dovrebbe essere superato il problema che le Amministrazioni non siano a conoscenza dell’insediamento di richiedenti asilo o profughi organizzati da Enti o associazioni che vincono i bandi sull’accoglienza. I Comuni hanno chiesto incentivi economici per stimolare l’accoglienza e un impegno serio per far lavorare i profughi e favorirne l’integrazione. Quest’ultima richiesta osteggiata dai sindacati in quanto i comuni li utilizzerebbero per le varie manutenzioni penalizzando cosi l’occupazione.
Il 12 settembre alle ore 21.00, presso la Sala Consiliare a Triginto, il sindaco Molinari parteciperà per la prima volta ad un assemblea pubblica, insieme ai sindaci di Mediglia, Pantigliate e Tribiano promossa dal “Comitato No Tendopoli”, per la condivisione e il confronto sul tema emergenza profughi.
Giulio Carnevale
08 settembre 2016
Laura :
Ma quali 35 richiedenti??? e tutti quelli che non sono dichiarati ufficialmente dove li mettiamo? Ma i nostri governanti si sono guardati in giro? hanno provato a passare per un parchetto di notte? o anche di giorno che ti spuntano fuori da dietro gli alberi e ti minacciano se non gli dai qualcosa? Allora propongo di fare prima una bella pulizia di questa gente e poi si può parlare di opitare chi davvero arriva dalla guerra!! E poi strano ma come mai sono tutti uomini??? le loro donne e i loro figli li hanno lasciate a morire al loro paese ???? No davvero non è credibile che vergogna | venerdì 09 settembre 2016 12:00 Rispondi