Peschiera, le dimissioni di Danilo Perotti: ingerenze in Giunta

«Il pallino non lo abbiamo più noi, ora che anche il PD a Peschiera è stato usurpato ai cittadini che lo avevano votato»

Danilo Perotti

Danilo Perotti

Questa la dura lettera di Danilo Perotti, alcuni passaggi confermano che le critiche mosse alla maggioranza, in questi mesi erano più che fondate:
 
«Caro Sindaco Zambon,
con la presente intendo rassegnare le mie dimissioni da Assessore: ti chiedo, quindi, di ritirarmi le deleghe a Bilancio, Finanze, Tributi, Economato, Entrate Patrimoniali e Farmacie Comunali, che mi hai conferito meno di un anno fa, in data 20 giugno 2014.
Le premesse, a giugno 2014, erano buone, i cittadini ci avevano dato una grande fiducia, intravvedendo in noi quelle facce nuove e pulite che avrebbero potuto far ripartire la nostra città.
Gli avversari parlavano di burattinai e tu per primo, e noi con te, siamo stati fermi ad affermare che non era così: noi abbiamo ascoltato la gente, noi abbiamo confrontato le idee, noi abbiamo scritto il programma.
Poi abbiamo iniziato a governare e quelli che qualcuno aveva definito burattinai hanno cominciato a palesarsi, ad interferire con la nostra attività amministrativa, ad interloquire direttamente con i funzionari e i dipendenti comunali.
E allora da subito ti abbiamo chiesto di mettere dei paletti, perché i cittadini la fiducia l’avevano riposta in noi e nel tuo programma, non in altri. Tu ci hai sempre rassicurato che era una fase transitoria, in cui valeva la pena assorbirne e anche sfruttarne le conoscenze e i contatti, ma che poi il potere per decidere sarebbe stato comunque il nostro.
Poi sono cominciati i cambi organizzativi non concordati, le decisioni su Bellaria coerenti con un progetto mai davvero discusso e condiviso, le delibere dell’ultimo momento, ecc. E, nonostante i tanti contrasti e qualche prima evidenza che la Giunta non fosse l’unico luogo in cui venivano tracciati gli indirizzi, abbiamo alla fine fatto passare tutte le tue proposte, rinnovandoti, nei fatti, la fiducia.
Poi gli ultimi mesi in cui, nonostante i nuovi progetti e le crescenti responsabilità in ambito lavorativo, mi sono fatto in quattro per dedicare il tempo sufficiente e le giuste energie all’attività amministrativa: il nuovo regolamento sui canoni patrimoniali, la lotta all’evasione, la chiusura del bilancio consuntivo con il rispetto del patto di stabilità, le nuove ipotesi di detrazioni alla TASI che tengano conto dei figli a carico. In questo periodo, però, è via via cresciuto il mio imbarazzo nel vedere che cadeva nel vuoto ogni mia azione finalizzata a lavorare collegialmente ad un bilancio di previsione, definendo insieme le priorità dell’azione amministrativa per poi verificarne i costi e le entrate.
E’ evidente che il pallino non lo abbiamo più noi, ora che anche il PD a Peschiera è stato usurpato ai cittadini che lo avevano votato e ai tanti volontari che lo hanno fatto crescere con le idee, la testa e il cuore.
E quest’ultimo atto, con cui unilateralmente hai voluto mandare a casa Righini, in coerenza con quanto annunciato solo qualche giorno fa da uno di quelli che gli avversari chiamano burattinai, è la tua scelta finale di potere fare a meno di Marco, ma anche di me e Caterina: ti avevamo, infatti, fatto presente che avremmo lasciato tutti insieme se avessi allontanato uno dei tre senza motivazioni condivise.
Buona strada, Luca … si dice così agli scout quando s’inizia un nuovo percorso.
E comunque grazie per aver riposto, anche se per poco tempo, in me la tua fiducia.

Danilo Perotti»