Peschiera, picchia e maltratta i genitori per i soldi: arrestato 36enne
L’uomo, un disoccupato, usava le maniere forti nei confronti degli anziani genitori tutte le volte che questi si rifiutavano di consegnargli del denaro. Era già stato condannato una volta ed allontanato da casa
07 novembre 2016
In alcuni casi aveva persino distrutto i mobili di casa
Calci e pugni, ma anche minacce, continui scatti d’ira e persino la distruzione dei mobili di casa. Alla fine, dopo anni di angherie reiterate, si è concluso l’incubo per una anziana coppia di coniugi di Peschiera, quando nei giorni scorsi i carabinieri di San Donato hanno arrestato il loro figlio violento. B.M., 36enne disoccupato, spillava soldi regolarmente ai suoi genitori, ma tutte le volte che questi si rifiutavano di assecondare le sue richieste, l’uomo non esitava ad assumere comportamenti violenti, non facendosi alcuno scrupolo a minacciare la coppia e persino ad alzare le mani. Le vessazioni andavano avanti da anni e già in passato marito e moglie, portati all’esasperazione dalla violenza del figlio, lo avevano denunciato ai carabinieri. In quell’occasione il Tribunale lo aveva condannato per maltrattamenti ed aveva disposto per lui l’allontanamento immediato da casa. Nonostante ciò i coniugi, che continuavano ad amare il loro figlio nonostante tutto, gli avevano concesso un’altra possibilità pagandogli per alcuni mesi l’affitto di un appartamento, nella speranza che l’indipendenza potesse in qualche modo farlo ravvedere. Quando lo scorso aprile, però, il 36enne era stato riaccolto a casa, le angherie erano ricominciate puntualmente tutte le volte che i genitori gli negavano il denaro. In una circostanza, ad esempio, B.M. non aveva esitato ad aggredire la madre quando questa si era rifiutata di ricaricargli la tessera Postepay, oppure, in un paio di altri episodi, il 36enne aveva letteralmente distrutto l’arredamento di casa a seguito di uno scatto d’ira sempre per futili motivi. Alla fine, giunti ad uno stato di paura e prostrazione psicologica non più tollerabile, marito e moglie si sono rivolti nuovamente agli uomini dell’Arma. Questi ultimi hanno raccolto meticolosamente testimonianze ed indizi a carico del figlio violento ed hanno trasmesso il fascicolo alla Procura della Repubblica di Milano, che ha emesso a suo carico un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. B.M., che si trova ora rinchiuso a San Vittore, dovrà rispondere delle pesantissime accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, minaccia e danneggiamento.
Redazione Web
07 novembre 2016