Peschiera, PII di Bellaria, il Comune adotta il nuovo ERIR e annuncia le misure straordinarie da prendere in caso di incidente rilevante

Il comune innalza a 200 metri l'area di sicurezza in caso di un evento estremo. I residenti non ci stanno e scrivono al sindaco: «A questo punto pretendiamo, se il rischio è reale, di essere tutelati noi e coloro che accedono agli spazi del PII di Bellaria». Guarda i Video.

Uno stralcio del volantino che annuncia le misure straordinarie da adottare in caso di incidente rilevante

Uno stralcio del volantino che annuncia le misure straordinarie da adottare in caso di incidente rilevante e il raggio interessato da un eventuale incidente. Mai distribuito ai residenti

Un altro stralcio dell'opuscolo digitale

Un altro stralcio dell'opuscolo digitale Non succede ma se succede. Scarica il volantino integrale in calce.

La vicenda del PII di Bellaria si arrichisce di un ulteriore capitolo, questa volta si tratta del nuovo ERIR (Elaborato tecnico Rischio di Incidenti Rilevanti) adottato il 24 marzo 2021 dall'Amministrazione comunale che ha fatto sobbalzare i residenti del PII di Bellaria, da anni in attesa della fine lavori dell'insediamento a sud della Paullese. I cittadini e i residenti del comparto, il 17 aprile 2021, hanno deciso di scrivere una lunga lettera all’Amministrazione comunale e, nello specifico, al sindaco Caterina Molinari e all' arch. Carlo Gervasini Responsabile del Settore Pianificazione Urbana. La missiva che è stata rivolta anche al Consiglio Comunale di Peschiera Borromeo, alla stampa, alle forze politiche del territorio, agli operatori economici del PII di Bellaria e ai futuri candidati sindaco della Città, racconta di come «dopo 5 anni di silenzi, reticenze, informazioni non date o date a singhiozzo, ci troviamo allo scadere del vostro mandato elettorale (non sappiamo se potere riferirci al mandato politico governando ormai da mesi in condizione di minoranza effettiva), a prendere nota di una modifica dell'ERIR del Comune, con l'invito a leggere la corposa documentazione presente sul sito del Comune». I toni sono, come prevedibile accesi e polemici. Il documento recita quindi: «Come attenti e ligi cittadini, sottraendo ennesimo tempo alla nostra vita e alle nostre famiglie, nonché minando la nostra salute psichica e fisica, abbiamo accuratamente letto tutti i documenti di cui Lei, dott. Gervasini, ci ha inoltrato apposito link. Per scoprire cosa? Che avete unilateralmente modificato l'area di rischio reversibile del PII di Bellaria, innalzando tale raggio dai 70m circa dell'ERIR del 2012 fino ai 200m della triste e famosa relazione di parte (perchè commissionata dal Comune di Peschiera) dell'ing. Barone del 2011. Proprio ciò che chiaramente avevamo richiesto di scongiurare come Cittadini durante la Commissione PII di Bellaria di Gennaio»
Cittadini e residenti si sentono dunque trascurati, defraudati e inascoltati. «Siamo estenuati dalle evidenze, prove, confutazioni tecniche che abbiamo posto alla vostra attenzione in tutti questi anni. Ormai è evidente che la vostra sia una scelta di tipo politico, tanto è vero che solo a rileggere la versione dell'ERIR del 2015 che la allora amministrazione Zambon aveva dato in carico a professionisti del settore (Nier Ingegneria Spa - relazione Ing. Marco Buldrini con 23 anni di esperienza nel settore!) e che prevedeva la conferma di un'area di rischio massima di 70 metri circa dal deposito perossidi, è del tutto evidente che la più ovvia revisione dell'ERIR avesse dovuto prendere in carico le osservazioni sia della società Mapei sia del CTR, che a Mapei aveva richiesto un supplemento di integrazione del piano di rischi, integrazione che Mapei aveva dettagliatamente effettuato (nonostante ricordiamolo la probabilità di accadimento dell'evento è da sempre prossima alla soglia minima richiesta per uno studio dei rischi potenziali!)».
Un'altro stralcio del volantino digitale

Un'altro stralcio del volantino digitale Ogni famiglia deve farsi trovare preparata. Scarica il volantino integrale in calce.

Emergono inoltre nuovi documenti, dei quali i cittadini erano all’oscuro. Ecco, dunque, alcune conclusioni e altrettanti dubbi: «Ci sembra del tutto inadeguata, in primis, la classificazione della Piazza Pubblica in area A, in quanto si suppone la contemporanea presenza di più di 500 persone sulla stessa. Quale sarebbe il criterio tecnico, urbanistico, di sicurezza pubblica, secondo il quale nel caso ci fossero 500 persone tutte insieme nella piazza del PII di Bellaria, avremmo un rischio maggiore nel distribuirle su uno spazio maggiore? Non è evidente forse che, premesso il fatto che in 10 anni il numero massimo di persone che abbiamo avuto il piacere di vedere nello stralcio di piazza contemporaneamente è almeno di un ordine di grandezza inferiore, sia ovvio che il rischio aumenta aumentando la densità per metro quadrato? Così come del tutto fuorviante e ambiguo risulta essere l'opuscolo informativo che avete pubblicato sul sito del Comune, ma non distribuito e divulgato alla popolazione residente, circa i rischi dell'area.A parte la grafica di impaginazione con immagini a metà strada tra rievocazione dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C e l'esplosione della centrale atomica di Chernobyl, immagini che creano panico nei residenti e danno economico per gli stessi per il deprezzamento dei loro investimenti immobiliari, nonchè grave danno di immagine e di mercato per gli operatori immobiliari che stanno tentando tra mille sforzi di completare la vendita degli appartamenti residui, ci sembra del tutto inadeguato il livello di comunicazione dell'opuscolo informativo. Si evidenzia infatti nell'immagine dell'area di rischio e nella relativa descrizione delle strade il solo PII di Bellaria, elencando gli effetti di un inquinamento atmosferico derivante dall'esplosione perossidi, con impatto che per forza di cose, laddove esistesse, si estenderebbe su tutto il territorio di Peschiera Borromeo e dei Comuni limitrofi. Inoltre si commette l'approssimazione non banale di assimilare un'area intera che va da 36 metri a 200 metri come area complessiva di danno reversibile, dove invece sui documenti ufficiali è ben chiara la distinzione dell'area di lesioni reversibili sull'uomo (75 metri) e quelle di effetti reversibili per rottura vetri (da 75m a 200 metri)». Sono forse stati proprio i toni terroristici e il modello di (non) comunicazione scelto ad aver rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. 
La missiva si chiude, con disillusione, con la costatazione che «è ovvio che non solo vengono precluse le opere di urbanizzazione residue del PII di Bellaria, condannandoci ad altri anni di isolamento e degrado, ma sono da rivalutare attenente tutti i rischi che voi avete ritenuto precauzionalmente aumentare nell'area, come compatibilità con le opere esistenti. Chiariamo meglio il concetto. Voi affermate e verbalizzate con l'ERIR 2021 che il rischio reale è costituito da una fascia di 200 metri dal deposito perossidi estendendo con il compasso questo pseudo cerchio del rischio? Allora prendetevi la piena responsabilità politica e giuridica di chiedere delle azioni conseguenti».
La chiosa è un caldo invito alla prossima amministrazione di Peschiera, che tra poche settimane sostituirà quella attuale uscente: «Alle forze politiche tutte e soprattutto ai candidati Sindaco di Peschiera Borromeo, che si troveranno di qui a pochi mesi a governare la Città con questo fardello le cui dimensioni invece di diminuire sono palesemente aumentate, lanciamo l'appello pubblico a considerare prioritaria la questione del PII di Bellaria fin da subito, alla luce di questi atti amministrativi che incideranno pesantemente sul prossimo mandato elettorale»

Scarica il volantino dai toni catastrofici pubblicato sul sito del Comune contestato dai residenti

opuscolo-informativo.pdf

A completezza di questo articolo realizzato dalla Redazione di 7giorni, va detto che abbiamo cercato di far intervenire sull'argomento il sindaco Caterina Molnari, ma al momento non ha intenzioni di rilasciare nessuna intervista.
Di seguito riproponiamo due interessanti documenti a video, nel primo, molto articolato viene descritto il problema, e le varie posizioni politiche del Consiglio comunale di allora. Nel secondo più specifico l'ex sindaco Falletta spiega la vicenda al Consiglio comunale.

Succedeva in Consiglio comunale 10 anni fa

Intervento dell'ex sindaco Falletta del 29 maggio 2012