Peschieragate, Molinari «Il contatto che ha avuto con il Comandante voleva rientrare in una modalità di dialogo e conciliazione»

Niente scuse e nemmeno una minima autocritica nella lettera aperta alla cittadina obbligata a farle le scuse, e pubblicata sul profilo social del sindaco. Ai cittadini non è piacuta la sua uscita, e le hanno tirato le orecchie

Caterina Molinari

Caterina Molinari Sindaco di Peschiera Borromeo (Foto di archivio)

«chiedo loro ogni giorno di costruire dei rapporti di qualità con noi cittadini»

Una comunicazione bellissima, conciliante, da libro Cuore, dove il sindaco Caterina Molinari spiega che sono state travisate le intenzioni: «La Polizia Locale di Peschiera Borromeo – recita la comunicazione social - è al servizio completo dei cittadini, chiedo loro ogni giorno di costruire dei rapporti di qualità con noi cittadini e facendo attenzione ai modi utilizzati. Il contatto che lei ha avuto con il Comandante sicuramente voleva rientrare in una modalità di dialogo e conciliazione, di ricerca del rapporto personale, agli antipodi con quanto è stato riportato sulla stampa. Sono certa, per la fiducia che ripongo nell’operato della nostra Polizia Locale, che l’intento non fosse assolutamente intimidatorio». Poi la prima cittadina spiega che sarà sua intenzione condvidere percorsi comuni per arrivare a «migliorare il luogo in cui viviamo e che vogliamo costruire assieme». Nessuna traccia di scuse, e tanto meno un autocritica per i metodi usati nei confronti della cittadina peschierese oggetto dell'attenzione del Comandante di Polizia locale. Il termine Humilitas rimane solo nel gonfalone di Peschiera Borromeo. Il sindaco Caterina Molinari dopo tre anni di amministrazione sembra non voglia proprio farlo suo.
La reazione dei cittadini è stata tagliente, la gran parte dei cittadini che commentano il post, bocciano senza appello la sua comunicazione: «Quando la toppa è peggio del buco» potremmo riassumere gli oltre 500 commenti postati in poche ore che potete vedere qua.
Giulio Carnevale

La lettera integrale pubblicata nella serata del 24 luglio

Gentile cittadina (e cari cittadini),

viviamo un’epoca nella quale gran parte delle nostre emozioni e delle nostre idee viaggia sui social network e in generale in rete. È uno strumento molto efficace, che permette di raggiungere in breve tempo molte persone. È un luogo di scambio e di crescita, di critica e di condivisione e dove è legittimo e sacrosanto il diritto ad esercitare la propria libertà di espressione, di parola e di pensiero, che però dovrebbe sempre rimanere all’interno di una cornice di rispetto e di riguardo.

Il clima di odio e risentimento è certamente enfatizzato dalla facilità con la quale è possibile esprimere e diffondere le proprie opinioni, spesso senza considerare le conseguenze e i profili penalistici o civilistici che derivano dalle proprie affermazioni. È interesse di tutti ricondurre il confronto a una comunicazione civile e rispettosa, evitando che possa sfociare in eccessi dalle conseguenze potenzialmente poco piacevoli.

Assistiamo in queste ore, a seguito dell’enfasi mediatica dell’episodio che le è occorso, a un’escalation di commenti e insulti personali e generali che sono il sintomo di quanto facile sia offendere e gettare discredito sul mio lavoro e su quello di molte persone che quotidianamente svolgono il proprio servizio per la Città. È sufficiente un’occhiata alla pagina del Comune per comprendere il livello raggiunto a seguito degli articoli apparsi sulla stampa.

L’Amministrazione ha il compito fondamentale di tutelare i propri cittadini, ha il compito di fare in modo che la dignità di ciascuno sia garantita, anche sui social network. La Polizia Locale di Peschiera Borromeo è AL SERVIZIO COMPLETO dei cittadini, chiedo loro ogni giorno di costruire dei rapporti di qualità con noi cittadini e facendo attenzione ai modi utilizzati. Il contatto che lei ha avuto con il Comandante sicuramente voleva rientrare in una modalità di dialogo e conciliazione, di ricerca del rapporto personale, agli antipodi con quanto è stato riportato sulla stampa. Sono certa, per la fiducia che ripongo nell’operato della nostra Polizia Locale, che l’intento non fosse assolutamente intimidatorio.

Se l’auspicio era quello di far comprendere che i social network possono e devono essere utilizzati in maniera consapevole, ciò a cui stiamo assistendo a seguito degli articoli apparsi sulla stampa va esattamente nella direzione opposta. Ho ricevuto minacce, accuse, insulti di ogni genere, mi è stato augurato che le mie figlie si ammalino presto di leucemia. Una reazione mediatica certamente sproporzionata rispetto all’episodio che la riguarda, come credo condividerà.

Ho intenzione di condividere con la cittadinanza le modalità attraverso le quali è possibile costruire, di concerto con i cittadini, una comunicazione aperta, assidua e sempre rispettosa, sia dei cittadini sia dell’istituzione. E spero di incontrare lei, e altri cittadini, per poterci confrontare serenamente e parlare di persona della nostra Città partendo da una conoscenza reciproca e da un obiettivo comune: il miglioramento del luogo in cui viviamo e che vogliamo costruire assieme.

Cordialmente,
Caterina Molinari