Tempi di crisi? Anche Caritas riprogetta il suo cammino

Quello caratterizzato da un clima sociale pesante, che mette in discussione il modo di operare fin qui assunto da Caritas.  Il consenso dato anche da ambienti cattolici ad alcune parti della legge contenente “Disposizioni in materia di sicurezza” ha tanto preoccupato i nostri vescovi da indurli a diffondere in tutte le diocesi di Lombardia un comunicato. Viene così in evidenza un clima culturale che mette in discussione l’attività della Caritas. Perché la Caritas ha avuto dai vescovi un mandato soprattutto educativo e la fedeltà a tale mandato dice che “non basta più fare le cose e neppure farle bene; dobbiamo farle perché parlino, perché scuotano, perché siano conosciute e mostrino sia l’obbedienza al Vangelo, sia la loro ragionevolezza se solo si desidera per il domani nostro e di chi verrà dopo di noi una società coesa e pacificata”.
E quello dato dall’enciclica Caritas in veritate che offre alla Chiesa e agli uomini di buona volontà  un’ulteriore luce in grado di indicare la strada per un autentico sviluppo umano.
Ne consegue la necessità che anche Caritas riprogetti il proprio cammino, dove “riprogettare non significa buttare a mare tutto quanto fatto negli anni passati” ma “fare meglio”, cioè “puntare sulla qualità evangelica e culturale delle proposte”. Nel panorama dei tanti – per fortuna – che si occupano degli ultimi, la nostra particolarità è la preoccupazione che le nostre opere non si accontentino di essere buone e misericordiose, ma che facciano crescere, che cambino noi, le persone che incontriamo, le comunità in cui siamo inseriti.
Impossibile riassumere in poche righe una relazione tanto ricca di spunti di riflessione e di suggerimenti pratici. Dovendolo fare, diremmo che per don Davanzo la crisi attuale, sia culturale che economica, obbliga la Caritas (ogni singolo in essa impegnato) a scegliere nella verità ciò che è più significativo, educativo, formativo per la comunità cristiana e per tutti gli uomini di buona volontà.
Ed è questa la finalità anche del “Fondo famiglia e lavoro”: “Favorire nella comunità cristiana una seria riflessione non tanto sulle cause della crisi, quanto sul come uscirne rafforzati, più scaltri, più attrezzati e consapevoli che il dopo crisi dipenderà anche da scelte che riguarderanno ogni singolo”.

Enzo Casati e gli amici di Caritas