Tragedia ferroviaria a Pioltello: la commemorazione dei sindaci

A una settimana esatta dal deragliamento del convoglio Trenord, costato la vita a tre donne, i primi cittadini del territorio si sono dati appuntamento in stazione per ricordare le vittime dell’incidente

I sindaci durante la commemorazione

I sindaci durante la commemorazione

Paolo Micheli: «Assurdo morire andando al lavoro»

Erano circa le 6.55 del mattino di giovedì 25 febbraio, quando il convoglio Trenord 10452 diretto alla stazione di Milano Lambrate è deragliato a Seggiano di Pioltello, poco prima della stazione di Segrate. Il treno era carico di pendolari che, quotidianamente, percorrono la linea Cremona-Milano per recarsi nei luoghi di lavoro e studio. Se le indagini della Magistratura, volte a ricostruire nel dettaglio cause e responsabilità dell’accaduto, sono tutt’ora in corso, una cosa è tristemente certa: l’incidente è costato la vita a tre donne, cioè la 62enne Ida Maddalena Milanesi, la 39enne Giuseppina Pirri e la 51enne Pierangela Tadini. Senza dimenticare le decine di feriti. Così, nella mattinata di giovedì 1 febbraio, ad una settimana esatta dal deragliamento, i sindaci del territorio hanno voluto ritrovarsi in stazione a Pioltello, per dedicare un ricordo commosso a chi non ce l’ha fatta e a chi ha evitato la morte per un soffio. All’appuntamento, oltre ai primi cittadini di Pioltello e Segrate, rispettivamente Ivonne Cosciotti e Paolo Micheli, erano presenti anche  i colleghi di Bussero (Curzio Rusnati), Cassina de’ Pecchi (Massimo Mandelli), Cernusco (Ermanno Zacchetti) e Liscate (Alberto Fulgione). Con loro anche i volontari della Protezione Civile, prontamente intervenuti sul luogo del disastro, alcuni cittadini e rappresentanti istituzionali. «Era doveroso – ha commentato Paolo Micheli – commemorare le tre madri che settimana scorsa non sono tornate a casa dai loro figli e omaggiare tutti i pendolari che ogni giorno vanno al lavoro. Perché se nel 2018 è assurdo e inaccettabile che si possa morire sul lavoro, allora è ancora più assurdo pensare di morire andando al lavoro».
Redazione Web

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