Parcheggi Atm a San Donato: buongiorno stress!

Il parcheggio ATM di San Donato, in particolare quello accessibile dalla Paullese, continua a destare polemiche e a provocare non pochi disagi ai tanti pendolari che, ogni giorno, decidono di affidare la loro automobile alla struttura. Oltre ai vari articoli già comparsi sulle nostre pagine, abbiamo pubblicato anche alcune segnalazioni inviate dai lettori, ma la situazione, purtroppo, è sempre la stessa.

Il parcheggio Atm di San Donato, in particolare quello accessibile dalla Paullese, continua a destare polemiche e a provocare non pochi disagi ai tanti pendolari che, ogni giorno, decidono di affidare la loro automobile alla struttura. Oltre ai vari articoli già comparsi sulle nostre pagine, abbiamo pubblicato anche alcune segnalazioni inviate dai lettori, ma la situazione, purtroppo, è sempre la stessa.

Si tratta di un silos che si distribuisce su ben cinque piani e che può ospitare poco meno di un migliaio di automobili. Un servizio che, se fosse meglio gestito, forse, potrebbe risparmiare agli utenti inutili perdite di tempo.

Vediamo quali sono le problematiche più comuni. In cima alla lista, il problema della sicurezza. All’ingresso del parcheggio, campeggia il cartello: "Atm declina ogni responsabilità a danni a cose o oggetti". Non di rado, però, accadono episodi spiacevoli, come furti di auto o danni alle stesse. Il tutto, purtroppo, senza alcuna tutela da parte della proprietà della struttura. Della serie “uomo avvisato mezzo salvato”… Inoltre, non è garantito alcun servizio di sorveglianza ai piani, nemmeno nelle ore serali, quando il parcheggio è completamente isolato e abbandonato a se stesso.

Alla black list si aggiunge il problema del sovraffollamento del parcheggio. Infatti, l’utente che decide di acquistare l’abbonamento settimanale per accedere alla struttura (cosa che consente un risparmio di circa 4 € settimanali rispetto al prezzo della giornata intera del ticket), deve munirsi di una buona dose di pazienza. L’abbonamento è venduto esclusivamente il mercoledì mattina, tra le ore 7 e le 8. Passata quest’ora, gli abbonamenti (circa trecento per parcheggio), in genere, sono terminati. La conseguenza è che le code di accesso al parcheggio nelle ore di punta (dalle 7.30 alle 8 circa), sono incontrollabili: occorre almeno una decina di minuti per superare le sbarre di accesso che, spesso, non sono neanche tutte funzionanti. Ma non è finita qua. Per acquistare il ticket, si deve superare un’altra coda alle casse. Mediamente, si perdono altri dieci minuti. Questa situazione provoca non pochi episodi di nervosismo da parte degli utenti del parcheggio che, di fronte a una tale perdita di tempo, spesso non riescono a trattenere la propria contrarietà verso questo sistema.

Nel caso in cui, invece, un automobilista decidesse di usufruire del parcheggio occasionalmente, magari recandosi alla struttura verso le ore 9, la situazione sarebbe alquanto problematica. Infatti, dopo le 8.40 circa, la struttura è piena e si creano lunghe attese per accedere alla stessa.

In un momento in cui l’inquinamento atmosferico tormenta le nostre città, non ci si riesce a spiegare il motivo per cui non venga incoraggiato l’utilizzo dei mezzi pubblici attraverso, per esempio, una migliore gestione di un servizio così popolare.

Susanna Tosti