San Donato, orti abusivi lungo lo Scolmatore, il WWF: «Situazione di degrado non più sostenibile»

L’associazione ambientalista chiede interventi urgenti in merito all’area tra il canale artificiale e il retro del Policlinico: «Rifiuti, falò e distruzione dell’habitat di uccelli e piccoli mammiferi»

Foto WWF

Il WWF Area Sud Est Milano pone la lente di ingrandimento su una situazione di degrado perdurante causata da orti molto probabilmente abusivi nel territorio di San Donato Milanese. «La situazione più complicata, che seguiamo da molti anni, è quella che si estende lungo buona parte del Canale Scolmatore, a ridosso dell’area che sarà valorizzata (speriamo) dal nuovo parco realizzato dall’Ospedale – denunciano i vertici dell’associazione -. Per centinaia di metri (e per una superficie di quasi due ettari complessivi) si possono notare baracche di vario genere e di varia dimensione, molte delle quali arroccate dietro porte improvvisate messe a protezione dei propri confini. Gli orti in sé non sono una cosa negativa, anzi, ma la situazione dello Scolmatore è insostenibile». Il WWF nota infatti che, oltre a sottrarre territorio pubblico per usi privati, queste realtà sono un ricettacolo incredibile di rifiuti, spesso buttati nel sentiero che li costeggia se non dentro lo Scolmatore stesso. Si assiste anche all’accensione periodica di falò che bruciano materie plastiche rendendo l’aria irrespirabile. «Facciamo poi presente – aggiungono gli ambientalisti - che rimuovere arbusti e rovi (l’ultimo intervento fatto dagli abusivi), significa distrugge un ambiente delicato che offre rifugio a numerose specie di passeriformi e piccoli mammiferi. Va notato che l’area tra Monticello, il Parco Nord di San Giuliano con il lago adiacente, il bosco dell’ex maneggio e il fontanile Visconta è un ambiente ricco di biodiversità e dall’indubbio valore naturalistico». Da qui l’affondo polemico: «Ci chiediamo, per quanto deve durare questa situazione? Ciclicamente la nostra associazione segnala agli organi competenti questa antipatica situazione di degrado. Ci piacerebbe molto aver una data quanto più realistica possibile e non dichiarazioni di intento che rimandano a future azioni».

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La mappa degli orti abusivi

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