Stadio del Milan a San Donato: possibile nuovo ostacolo se Chiaravalle diventa patrimonio Unesco

Palazzo Marino stanzia 36mila euro per far partire l’analisi della candidatura. L’impianto sportivo è in contrasto con questo progetto

Nuove difficoltà all’orizzonte per il Milan riguardo alla possibile costruzione di un nuovo stadio nell’area San Francesco a San Donato. La Giunta comunale milanese ha infatti approvato una delibera il 2 agosto, che prevede una variazione di bilancio con uno stanziamento di 36mila euro per il 2024. Questo finanziamento è destinato a uno studio di fattibilità per avviare il percorso di co-progettazione con il Municipio 5, con l’obiettivo di candidare il borgo di Chiaravalle, adiacente l’area San Francesco, come nuovo sito del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Questa idea esiste da dieci anni, ma solo ora ha avuto un impulso di fattibilità. Se la candidatura avesse successo, non sarebbe possibile costruire stadi o impianti sportivi. 

Il presidente del Municipio 5, Natale Carapellese, ha spiegato a “Il Giorno” che sono state fissate due commissioni istruttorie sul tema, che si terranno il 13 e il 17 settembre presso la sede del Municipio 5. Saranno presenti anche gli assessori comunali Gaia Romani (Partecipazione) e Tommaso Sacchi (Cultura). Le commissioni serviranno per analizzare l’iter della candidatura di Chiaravalle come sito Unesco, non solo per l’Abbazia ma come territorio diffuso, simile a quanto accaduto per Langhe e Franciacorta. L’analisi dovrebbe concludersi a dicembre, e a quel punto il progetto sarà affidato a un gruppo di esperti per predisporre la candidatura, che potrebbe concretizzarsi nel 2025, quando la Giunta comunale stanzierà ulteriori fondi per portare avanti il progetto. Per raggiungere l’obiettivo di far diventare Chiaravalle un sito Unesco, però, potrebbero essere necessari sette-otto anni. La decisione finale sarà presa da un comitato con sede a Parigi.

Carapellese ha aggiunto che il progetto del nuovo stadio del Milan, nell’area adiacente San Francesco, è a rischio, poiché i due progetti sono in contrasto. Ha sottolineato altresì che l’idea di candidare il borgo come sito Unesco risale a dieci anni fa, quando ancora non esisteva il progetto dello stadio del Milan.