Crisi Kennametal: la dirigenza in Assolombarda conferma i 44 licenziamenti

Intanto le sigle sindacali sono state invitate in Municipio a San Giuliano dal sindaco, Marco Segala, che si è impegnato a coinvolgere le Istituzioni superiori e i Comuni limitrofi

I lavoratori davanti al Municipio di San Giuliano

I lavoratori davanti al Municipio di San Giuliano

Uilm Milano: «La mobilitazione continua»

Nessun passo indietro dalla dirigenza Kennametal sulla procedura di licenziamento collettivo per lo stabilimento di San Giuliano Milanese. Il tavolo di Assolombarda, tenutosi tra la dirigenza aziendale e le rappresentanze sindacali mercoledì 8 marzo, si è infatti concluso con una fumata nera. A far sentire la propria voce davanti all’entrata della sede milanese di Confindustria c’erano però i lavoratori in sciopero, convocato dopo l’annuncio, la scorsa settimana, di 44 esuberi per il comparto produttivo. «La dirigenza sta attuando una perseveranza irresponsabile – ha commentato il segretario Uilm Milano, Francesco Caruso - con un muro contro muro per attuare, di fatto, il trasferimento della produzione in India. Non possiamo accettare una simile prospettiva per i lavoratori Kennametal e le loro famiglie. Come Uilm, al fianco delle altre sigle metalmeccaniche, abbiamo chiesto con forza che prosegua l’attribuzione di nuove commesse al sito di San Giuliano e si ricorra agli ammortizzatori sociali straordinari, per tutelare i posti di lavoro. Una proposta, quest’ultima, pienamente fattibile, ma che è stata rigettata dalla dirigenza». Intanto, giovedì 9 marzo, il primo cittadino sangiulianese, Marco Segala, e l'assessore alle Attività Produttive, Mariagrazia Ravara, hanno convocato in Municipio le rappresentanze sindacali per discutere della questione con i vertici di Kennametal. Nel mentre, un gruppo di lavoratori si è riunito in presidio davanti al Palazzo Comunale. «All’incontro in Comune - spiega il segretario Uilm Milano - abbiamo ancora una volta ribadito come Kennametal debba ricorrere agli ammortizzatori sociali straordinari e puntare sul know how e sull’esperienza dei dipendenti, un fattore che aveva motivato nel 2011 l’inaugurazione di uno stabilimento che allora era pensato come polo tecnologico d’avanguardia, mentre oggi si è trasformato, senza nessuna ragione, in quello che sembrerebbe un peso». Le sigle di categoria hanno accolto positivamente l’impegno espresso dall’Amministrazione comunale di San Giuliano sul fronte del coinvolgimento delle istituzioni superiori e dei sindaci dei comuni limitrofi, in primis quello di Milano, perché molti dei dipendenti provengono infatti dal Capoluogo. «La prossima data attesa è il 13 marzo – conclude Caruso -, quando è stato programmato un incontro tra le sigle sindacali e la Regione. Intanto, la nostra mobilitazione continuerà».
Redazione Web