Pedone travolto e ucciso a San Giuliano milanese: colpo di scena nelle indagini

La polizia locale ha scoperto che alla guida dell’Audi non si trovava il 52enne, bensì il figlio 25enne. Quest’ultimo, dopo lo schianto mortale, ha chiamato il padre, che si è preso la colpa ed ora è indagato per favoreggiamento

C’è una clamorosa svolta nelle indagini relative alla morte del 43enne salvadoregno J.B.C., travolto e ucciso sulla via Emilia a San Giuliano nella serata di sabato 20 giugno. Inizialmente si riteneva che alla guida della Audi A3 che ha falciato il pedone ci fosse il 52enne residente a San Giuliano, ma le indagini della polizia locale hanno portato alla luce un’altra verità. Al volante, infatti, si trovava il figlio dell’uomo, un 25enne residente a Peschiera Borromeo: il padre ha raggiunto il luogo dell’incidente prima dell’arrivo dei soccorsi e si è assunto la colpa di quanto accaduto, sostituendosi al figlio. Sulla questione è intervenuto anche il sindaco sangiulianese, Marco Segala, che ha precisato: «In questa vicenda drammatica che non potrò dimenticare, in quanto appena informato mi sono recato immediatamente sul posto, emerge un particolare ancora più sconvolgente. L'automobilista 25enne, dopo aver falciato e ucciso un pedone che ha attraversato con il rosso, ha chiamato prima il padre (che recandosi sul posto ha dichiarato agli inquirenti di essere lui alla guida del mezzo) e successivamente i soccorsi. La polizia locale della nostra Città lo ha appurato durante le indagini svolte nelle giornate successive. Una triste e bruttissima storia che, grazie al lavoro encomiabile e professionale della polizia locale, spero possa trovare giustizia». Alla luce della scoperta, gli inquirenti hanno indagato il 52enne per favoreggiamento e il figlio, come prassi, per omicidio stradale.
Redazione Web

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