Riforma sanitaria locale: quale futuro per il poliambulatorio di San Giuliano

Se ne è discusso in una serata in Comune alla presenza dei vertici della sanità regionale. Confermato il forte ridimensionamento del polo sanitario, dovuto allo scarso utilizzo da parte dei residenti

Il poliambulatorio di via Cavour a San Giuliano

Il poliambulatorio di via Cavour a San Giuliano

I cittadini non ci stanno: «Attese troppo lunghe, per questo si va altrove»

La riforma della sanità locale, annunciata alla fine dello scorso mese di luglio da Regione Lombardia, continua a tenere banco e non smette di suscitare polemiche. Questa infatti prevede un forte ridimensionamento dei presidi sanitari locali, in un’ottica di risparmio e razionalizzazione delle risorse. Per quanto concerne il Sudmilano, sono state preventivate le chiusure dei poliambulatori di Peschiera e Melegnano, la dismissione del consultorio di San Donato con contestuale spostamento a San Giuliano e un pesante ridimensionamento dello stesso polo sanitario sangiulianese. A tal proposito, per fare maggiore chiarezza su quale futuro ci sia in vista per il poliambulatorio di via Cavour, nelle sere scorse si è tenuta una riunione pubblica presso l’aula consigliare di San Giuliano. Oltre ai rappresentanti dell’Amministrazione locale, tra cui hanno figurato il primo cittadino, Marco Segala, e l’assessore ai Servizi Sociali, Maurizio Broccanello, alla serata hanno preso parte anche Mario Alparone e Marco Bosio, direttori generali rispettivamente dell’Azienda socio sanitaria territoriale di Melegnano/Martesana e dell’Agenzia di tutela della salute. In base a quanto illustrato, nel futuro del presidio sanitario di San Giuliano c’è una consistente riduzione delle specialità, cui andranno di pari passo il rafforzamento della diabetologia (che è il servizio in assoluto più utilizzato), la creazione del Nucleo per la cura delle dipendenze e il potenziamento del consultorio, in virtù dell’accorpamento con quello di San Donato. A tal proposito è stato spiegato come questo ridimensionamento sia dovuto al fatto che i residenti costituiscono solo una minima percentuale di coloro che utilizzano il poliambulatorio (2,7% degli utenti di chirurgia generale, 9% di dermatologia, 22% di oculistica e 33% di diabetologia), mentre gli altri vengono da fuori. Al contempo Alparone e Bosio hanno sostenuto come la riforma sanitaria regionale punti ad un rafforzamento del pubblico, in virtù del passaggio in tutta la Asst da 65 a 138 specialità, parallelamente ad un incremento settimanale di 247 ore. Il quadro tracciato non ha tuttavia mancato di suscitare numerose polemiche da parte dei cittadini presenti. Più volte nel corso della serata si è infatti sostenuto che i tempi di attesa a San Giuliano sono molto lunghi, fattore determinante che spinge quindi gli utenti a rivolgersi altrove. Un’altra delle rimostranze avanzate riguarda il fatto che San Giuliano sia una città con una grande concentrazione di anziani, per cui il depotenziamento del consultorio creerebbe un grosso disservizio alla cittadinanza. Dal canto proprio, l’Amministrazione ha manifestato l’intenzione di non schierarsi in opposizione ai vertici sanitari locali, quanto piuttosto di assumere una posizione di dialogo.
Alessandro Garlaschi