Settala è fra i 143 Comuni virtuosi d’Italia

Il Comune di Settala per decreto ministeriale è tra i 143 Comuni virtuosi. Ma che cosa significa? Lo abbiamo chiesto al primo cittadino di Settala Enrico Sozzi

Comune virtuoso. In Italia, i Comuni con più di 5000 abitanti e soggetti al patto di stabilità sono circa 2409, ma solo 143 Amministrazioni sono riuscite a rispettare l’accordo imposto agli enti locali, che fanno parte dei Paesi aderenti all’Unione Europea, perché contribuiscano al mantenimento dei parametri di Maastricht. Per decreto ministeriale Settala risulta nella rosa dei Comuni con i conti in regola. Ma che cosa significa, in concreto, essere un Comune virtuoso? Noi di 7giorni lo abbiamo chiesto al primo cittadino, Enrico Sozzi.

Innanzitutto, un commento per il conseguimento di questo risultato?

Devo dire grazie ai collaboratori dei diversi uffici. Questa Amministrazione ha attuato scelte politiche responsabili e ha prestato molta attenzione alle spese. Peraltro, siamo uno dei rarissimi Comuni che ha attuato servizi per i cittadini a un costo pari a zero. L’assistenza fiscale è gratuita e circa 1200 persone hanno usufruito di questo “sportello”. Con l’entrata in vigore dell’Imu, abbiamo inviato a domicilio i modelli F24  di acconto e saldo per l’imposta municipale unica precompilati in ogni parte. Il trasporto scolastico, uno dei servizi a domanda individuale, è gratis. Così come, per il 2012, abbiamo deciso di non applicare l’addizionale Irpef.

In base a quali criteri un Comune è giudicato virtuoso?

Autonomia finanziaria, grande capacità di riscossione tributi, ottima gestione degli equilibri di bilancio e rispetto del patto di stabilità nell’anno precedente.

Essere considerato un Comune virtuoso dà diritto a vantaggi solo nominali o anche reali?

Anche reali. Si liberano risorse. Una parte dell’avanzo di bilancio potrà essere speso. Ma in realtà siamo un Comune ricco, potremmo disporre di una cifra che si aggira intorno ai sette milioni di euro. Risorse che abbiamo in cassa, ma che a causa del patto di stabilità non possiamo utilizzare. Noi amministratori siamo costretti a continui equilibrismi economici.

Quali opere avrebbe voluto realizzare?

Una nuova pista ciclo-pedonale e ristrutturare l’arredo urbano.

Opere che, invece, questa Amministrazione è riuscita a concludere, nonostante il patto?

Il centro polivalente Falcone - Borsellino (di Caleppio) e le scuole dell’infanzia di Caleppio e di Premenugo.

Alessandra Moscheri