Crisi nella sanità pubblica: sit-in a Vizzolo Predabissi per denunciare le criticità nell’ASST Melegnano Martesana
Tagli al personale e ai posti letto, turni insostenibili e servizi in difficoltà: lavoratori e sindacati chiedono interventi immediati

I manifestanti nei pressi dell'ospedale Predabissi Foto Fp Cgil
24 gennaio 2025
La sanità pubblica è in sofferenza, e chi ci lavora non resta a guardare. Lo scorso 22 gennaio, presso l’ospedale Predabissi di Vizzolo, sindacati, Rsu e dipendenti dell’ASST Melegnano Martesana si sono riuniti in un sit-in per dare voce a una situazione estremamente complicata. Al centro delle proteste, la carenza di personale, i tagli ai posti letto e il conseguente impatto sulla qualità dei servizi. «Solo all’ospedale di Vizzolo mancano almeno 100 infermieri - ha spiegato Antonio Bagnaschi della Fp Cgil Milano -. Negli ultimi sette anni sono stati tagliati 250 posti letto, un dato che grava sulle spalle dei lavoratori e sulla qualità delle cure per i cittadini. A questo si aggiungono turni ormai insostenibili, che mettono a rischio la salute di chi lavora e la qualità del servizio offerto». La riduzione del personale e dei posti letto si ripercuote sui servizi sanitari. «Meno personale significa tempi di attesa più lunghi e un servizio meno attento alle esigenze dei pazienti - ha sottolineato Bagnaschi -. Per i lavoratori, invece, vuol dire sacrificare riposi, affrontare turni massacranti e operare in un clima di emergenza continua. Questo logora tutti, sia fisicamente che mentalmente». Secondo la Fp Cgil, servono interventi concreti per invertire la rotta: «Chiediamo un piano di rilancio che preveda l’assunzione di personale qualificato, il ripristino dei posti letto eliminati e il rispetto degli standard di qualità dei servizi. Non possiamo più operare con logiche emergenziali: investire nella sanità pubblica è fondamentale per garantire il diritto alla salute». Nonostante il sostegno di sindaci, consiglieri regionali e associazioni locali, il confronto con la direzione aziendale non ha ancora portato soluzioni. «Il dialogo è stato poco risolutivo - ha affermato il sindacalista -. Questa protesta vuole lanciare un segnale forte: lavoratrici e lavoratori non possono più aspettare. Servono risposte concrete e impegni tradotti in fatti». Bagnaschi ha chiuso con un messaggio chiaro rivolto ai cittadini: «Non lasciate soli chi si prende cura di voi. Difendere il diritto alla salute è un tema che riguarda tutti. Chiediamo investimenti sul personale, la tutela dei servizi pubblici e una gestione trasparente che metta al centro il bene comune. La sanità pubblica è il cuore di una società equa: perderla significa mettere in pericolo i diritti fondamentali di tutti».
24 gennaio 2025