Mattia Russo, un aspirante scrittore peschierese e la sua prima avventura

Da giornalista a scrittore, un sogno che si rinnova iniziando con una campagna di crowdfunding

“L’avventura: un evento che esce dall’ordinario, senza essere necessariamente straordinario”. È con una celebre frase di Jean-Paul Sartre che si apre la campagna crowdfunding per il primo libro di Mattia Russo. Giovane ragazzo di Peschiera Borromeo, che ha militato nella redazione del nostro giornale, Mattia si è imbarcato nella sua prima avventura con un metodo innovativo e che sottolinea un nuovo tipo di editoria (molto in voga negli altri paesi e che sta acquisendo sempre più forza in Italia). Noi di 7Giorni lo abbiamo incontrato e intervistato, sfruttando gli anni di buona collaborazione per non farci mancare niente del suo percorso.

Ciao Mattia, iniziamo subito con il piatto forte: hai scritto un libro. Ti va di parlarne?

«Non vedo perché no. Devo ammettere che è abbastanza strano trovarmi dall’altra parte. Ho sempre avuto il registratore in mano e non davanti alla bocca. Si ho scritto un libro che si intitola L’appuntamento ideale. La trama è abbastanza semplice: un ragazzo tenta il suicidio, fallendo. Si risveglia in ospedale dove, ancora confuso, fa la conoscenza di un enigmatico interlocutore che lo invita a raccontarsi. Inizia così il viaggio attraverso la sua giovane vita, passando per tutti i momenti che l’hanno caratterizzata e che l’hanno portato al gesto estremo».

Scusa se ci intromettiamo, partiamo con un tentato suicidio, non proprio una lettura leggera?

«Questo è l’incipit, la mia scusa, la rampa di lancio da cui partire a raccontare. L’appuntamento ideale è un romanzo molto introspettivo dove a flashback di vita vissuta si intervallano considerazioni sociali, accompagnati dall’odore di una sigaretta tra amici. Non rivela verità universali, ma racconta quei piccoli dettagli che molto spesso diamo per scontato e che in realtà rappresentano le basi su cui crescere. Ho voluto usare l’ombra della morte per raccontare la vita».

Cambiamo argomento: il metodo di pubblicazione? Crowdfunding?

«Si. Ad inizio febbraio ho inviato il mio romanzo a diverse case editrici che pubblicavano esordienti. La maggior parte di loro mi ha proposto un investimento iniziale corposo, per poi rientrare più avanti. Un pagare per essere pubblicati, diciamo, non che loro non avessero offerto una buona linea di distribuzione. Poiché però il mio intento non era quello di diventare ricco, ma di essere letto, ho preferito scommettere su una realtà diversa, dove il costo per l’autore era zero, ma la fatica per farsi conoscere molta di più. Così ho accettato l’offerta della casa editrice Bookabook, molto consigliata per gli esordienti. Sono professionali, disponibili e mi hanno aiutano, passo dopo passo, a creare la mia campagna di crowdfunding».

Spiegati meglio.

«Il modello della case editrice è quello di far scegliere ai lettori i libri meritevoli su cui puntare. Così si crea la campagna, che durerà 100 giorni e dove dovrò raggiungere almeno duecento pre-ordini per poi andare in stampa. Visto che i tempi sono considerevolmente lunghi io ho deciso di mettere a disposizione la bozza integrale per chi farà l’acquisto (ebook o cartaceo), in modo che chi voglia leggermi possa farlo».

Ci pare di capire che quest’ultimo passaggio per te sia importante, essere letto, sbaglio?

«Esattamente. Come primo libro parto con l’intenzione di essere letto e conosciuto. Mi piacerebbe che le persone lo leggessero e poi venissero da me a parlarne, di persona o sui social. Aprirmi agli altri per potermi migliorare. La strada della vita è lunga e voglio che questo primo libro sia per l’appunto il primo di tanti».

Domanda di routine: sogno nel cassetto?

«Vivere della mia scrittura. Arrivare a ottant’anni a fare ancora un lavoro che mi piaccia, che possa darmi un motivo per mettermi seduto davanti al computer (o qualsiasi altro oggetto ci sarà allora)».

Ricapitoliamo, ti va?

«Certo. Allora dovunque abbia potuto ho incollato il link che porta alla mia campagna. Da lì si potrà fare il pre-ordine. Una volta fatto non ci sarà bisogno di aspettare per leggermi, basterà scaricare la bozza integrale e darmi una possibilità. E poi scrivermi per farmi sapere il responso critico. Non andateci leggeri, siate onesti».
Beh, che dire, noi di 7giorni ti leggeremo sicuramente per i buoni anni di servizio, ti auguriamo possano farlo più persone possibili.


Per chi volesse saperne di più lasciamo qui allegato il link della campagna e del tuo blog.