Peschiera, la superbia dei resti della maggioranza fa capolinea sotto il peso del grido di aiuto che il sindaco lancia all’opposizione

Fallito il progetto politico, Caterina Molinari si dichiara pronta al confronto con la minoranza che ha sempre snobbato per evitare che la città venga commissariata.

I bronzi di Riace

I bronzi di Riace

Siamo giunti al triste epilogo della storia dell'amministrazione di Caterina Molinari. La sua maggioranza crolla sotto il peso della superbia e dell'arroganza con cui ha amministrato in questi quattro anni e mezzo. La diaspora dei consiglieri Carmen Di Matteo, Dario Balsamo e della Presidente del Consiglio Isabella Rosso pesa come un macigno sul futuro di questa Giunta. Il primo cittadino dai modi apparentemente gentili ma dall'anima oscura, in Consiglio comunale lunedì 12 ottobre 2020, ha preso atto della crisi della propria maggioranza. L'amministrazione comunale che negli ultimi 50 anni per una serie di fortuite congiunture, ha avuto le casse piene e una disponibilità economica enorme, così tanto capiente che avrebbe potuto cambiare il futuro di Peschiera Borromeo, ha fallito. In 55 mesi qualsiasi proposta dell'opposizione è stata cassata senza troppi fronzoli da un esecutivo che ha rilegato il confronto politico a un fastidioso sassolino nella scarpa; la maggioranza eletta nell’assemblea cittadina è rimasta colpevolmente sorda alle sollecitazioni delle parti sociali e della società civile di Peschiera Borromeo. Lunedì sera il sindaco Caterina Molinari con una faccia di bronzo seconda sola alle statue rinvenute a Riace ed esposte al Museo di Reggio Calabria, appellandosi al senso di responsabilità dell'assemblea, ha chiesto l'aiuto della minoranza. In sostanza Molinari chiede di essere messa in condizione di portare a termine il mandato. Il primo cittadino, ormai con le spalle al muro, ha messo da parte la sua spocchia politica e in nome del “bene supremo” ha chiesto aiuto a chi ha preso a pesci in faccia fino a pochi giorni prima, a chi è stato querelato per delle critiche legittime, a chi è stato bersagliato durante le arringhe nei pochissimi consigli comunali svolti, dove Caterina Molinari non ha mai perso occasione di affermare la sua presunta superiorità morale nei confronti dei partiti e di altri esponenti politici. Tutto questo per evitare la piaga del commissariamento e portare a termine “il lavoro” a favore della città. In questa semplice richiesta, che ai più distratti può apparire un atto dovuto, traspare tutta l’inadeguatezza di una’amministrazione che non ha mai brillato per sagacia, capacità ed empatia verso i suoi cittadini. Questa amministrazione non ha risolto nessuno dei grandi problemi che da anni attanagliano questa città, si è limitata a gestire e a volte male, le grandi disponibilità economiche che le sono piovute dal cielo, oltre 23 milioni di euro senza mai coinvolgere il Consiglio comunale, e quindi qualche dubbio sul proseguimento dell’agonia sorge legittimo. Questa amministrazione non ha mai rispettato il ruolo dell’opposizione, vivendo di annunci, promesse disattese e rinfacciando sistematicamente a chi siede nei banchi della minoranza presunte responsabilità, manipolando le informazioni in modo del tutto propagandistico: con che spirito potrebbe nascere una collaborazione con la minoranza? Non ha mai risposto in modo chiaro a petizioni, richieste da parte della cittadinanza: perchè i cittadini adesso dovrebbero preferire lei ad un commissario fino a nuove elezioni? Infine, visto i trascorsi, i membri di questa ormai zoppa maggioranza, dovrebbero spiegare bene ai cittadini perché, nel 2015 quando hanno mandato a casa l’ex sindaco Zambon dimettendosi in massa, l’arrivo del commissario era una cosa buona e oggi sarebbe il male assoluto.
Non ci sarebbe da scandalizzarsi se qualcuno della minoranza si offrisse per fare la stampella a questa amministrazione, non sarebbe la prima volta, ne l’ultima, che qualcuno per i più svariati motivi, si erga a salvatore della patria per il presunto bene superiore. Ma cambierebbe poco, l’unico dato di fatto, inequivocabile e soprattutto incontrovertibile è che il sindaco Caterina Molinari, la sua giunta, i consiglieri comunali che ancora la sostengono, i consiglieri comunali che la sostenevano, hanno fallito. Il progetto delle civiche di sinistra è naufragato e quello che ci lasciano è una città dilaniata da una contrapposizione feroce della quale non si sentiva assolutamente la necessitá, in questi tempi così difficili.
Giulio Carnevale