Peschiera, quando (quasi tutte) le donne in politica fanno la differenza |Video|

Rappresentano i due terzi della rappresentanza femminile in Consiglio comunale, ma sono le vere protagoniste del risveglio della politica peschierese

Siano da esempio per favorire una partecipazione delle donne alla politica, che troppo spesso manca

Le posizioni politiche sono opinabili, possono essere strumentali agli obiettivi. Quello che però è un dato incontrovertibile e soprattutto misurabile è l’impegno profuso per ricoprire un ruolo come quello del Consigliere comunale, un ruolo che troppe volte viene svilito per ragion di partito. Le vicende  del Consiglio comunale di Peschiera Borromeo, in questi  ultimi mesi hanno messo in evidenza come le donne sappiano fare bene e meglio della maggior parte dei colleghi uomini, spesso ridotti a semplici “yes man”.  Il ruolo che hanno assunto in seguito al mandato popolare, non lascia spazio ad interpretazioni: sempre propositive rivendicano il voto nelle assemblee, favorevole o contrario, sempre a ragion veduta, sempre per il bene della città e mai solo per appartenenza politica. La buona politica non può ormai prescindere dal ruolo sempre più determinante di donne,  come i Consiglieri comunali Chiara Gatti, Anna Baratella, Antonella Parisotto, e Carla Bruschi. Quattro donne di età differente, che  provengono da percorsi differenti, ma che in comune hanno il coraggio, la coerenza e il senso critico, il linguaggio rispettoso e soprattutto la considerazione per le istituzioni. Sono brave, preparate e caparbie e con la costanza, la perseveranza e i modi gentili ma decisi, arrivano ad ottenere  risultati che molti loro colleghi uomini possono solo sognare.  Chiara Gatti ha dimostrato da subito di saper andare in fondo alle questioni, ha preso con serietà e impegno il suo ruolo, facendosi portavoce delle istanze dei suoli elettori, tiene un filo diretto con la base che le consente  di svolgere le sue funzioni in totale autonomia. Antonella Parisotto, attivista del Partito Democratico da sempre, non ha avuto paura di palesare il suo dissenso alle politiche dell’Amministrazione Zambon, portando validi argomenti sul fatto che il programma elettorale andasse rispettato. Nel suo ruolo di Presidente del Consiglio sta facendo molto bene, pretendendo il rispetto delle regole da parte di tutti, vera autorità super partes di questo Consiglio comunale. Anna Baratella, veramente una leonessa, è stata il primo Consigliere Comunale del Partito Democratico che avuto il coraggio di votare contro quella delibera del Consiglio comunale del febbraio 2015 che di fatto riapriva il riesame sul PII di Bellaria, palesando una spaccatura nella maggioranza che stava montando da tempo. Baratella ha rifiutato la logica del partito a prescindere  e a al Sindaco che le chiedeva di aver senso di responsabilità e fiducia rispose «Fidarsi non significa accettare tutto, anche quando si pensa sia sbagliato» . Infine ma non ultima, la combattiva Carla Bruschi, che a dispetto del suo lungo impegno politico ha dimostrato una vitalità e un'energia inaspettata. Ha saputo smarcarsi con coraggio mettendosi di traverso all’inciucio perpetrato nei confronti  degli elettori e della base del suo partito da parte di chi inseguiva solo le poltrone rilegando la politica al ruolo di taxi. Troppo spesso in Consiglio comunale e nelle dichiarazioni, i politici uomini riservano  bipartisan, alle donne, un linguaggio offensivo, e un dileggio irriverente. Non solo insulti ma anche dichiarazioni dai toni che non si riservano certo ai colleghi uomini. Queste donne siano da esempio per favorire una partecipazione delle donne alla politica, che troppo spesso manca.  Siamo tutti d’accordo che la politica deve cambiare, la presenza delle donne nelle istituzioni è l’inizio di un cambiamento che ormai è necessario.
Giulio Carnevale

La dichiarazione di voto di Anna Baratella il 26 febbraio 2015

Gli insulti a Carla Bruschi e la determinazione del Presidente del Consiglio Antonella Parisotto

La denuncia di Chiara Gatti

1 commenti

davide toselli :
bravissime le donne oneste e che non temono di denunciare un governo locale malato. Tutta la mia stima! | domenica 22 novembre 2015 12:00 Rispondi