Elezioni, Peschiera Borromeo, Marco Malinverno non si candida alle comunali: «Le coalizioni fatte con lo schema nazionale centro destra e centro sinistra non funzionano»

L’ex candidato sindaco alle scorse elezioni comunali e già sindaco di Peschiera Borromeo per due mandati plaude all’iniziativa di Mario Orfei: «Ha avuto il merito di fare una scelta coraggiosa per realizzare una alleanza di persone che vogliono governare per il bene comune»

Marco Malinverno Consigliere comunale del Gruppo Misto

Marco Malinverno Consigliere comunale del Gruppo Misto

Elezioni comunali di Peschiera Borromeo, intervista a 360° a Marco Malinverno Consigliere comunale uscente, ex sindaco di Peschiera Borromeo, attualmente nel gruppo dirigente provinciale che segue la campagna per le Europee di Italia Viva. Con lui abbiamo fatto una disamina sulla situazione politica locale. 

Abbiamo letto che tra i candidati sindaci e candidati consiglieri comunali lei non è presente. Ha deciso di ritirarsi dalla politica attiva? 
La politica è un ambito della vita sociale che tutti in qualche modo e in qualche misura frequentiamo, anche se molti dicono che non ne sono interessati. In questo periodo sono impegnato nel gruppo dirigente di Italia Viva a sostegno della candidatura di Matteo Renzi nella lista Stati Uniti d’Europa. 

Italia Viva a Peschiera Borromeo ha deciso di sostenere la lista di “Orfei Sindaco”? 
Come Italia Viva abbiamo deciso di aderire al progetto che Mario Orfei propone ai peschieresi, ovvero creare finalmente una squadra di governo locale composta da persone competenti e responsabili, ma nel contempo anche di persone motivate, legate al territorio, che possano dare energia e vigore ad un programma amministrativo realistico ma nel contempo che contenga una visione futura della città. In quest’ottica abbiamo pensato di lasciare lo spazio a nuove figure del mondo delle professioni e soprattutto ai giovani.

Quindi lei personalmente sosterrà Mario Orfei come candidato sindaco? 
Certamente. Lo sostengo con forza e convinzione. 

Ma lei alle passate elezioni era stato il candidato anche del PD, come giustifica ora questo sostegno all’ex responsabile di Forza Italia? 
Alle elezioni precedenti io sono stato candidato a seguito di un appello di una trentina di peschieresi che volevano riportare in Comune un sindaco, assessori e consiglieri capaci ed esperti per far funzionare la macchina comunale e i servizi. A questo appello avevano aderito tre liste civiche: L’Impronta, Peschiera più Viva e Peschiera Partecipa. Avevo chiesto al Pd di entrare con propri nomi in una delle liste civiche, ma la loro decisione è stata quella di non volere abbandonare il simbolo. Pertanto ho dovuto accettare questo compromesso anche se non condividevo e non condivido gran parte delle scelte politiche del PD a livello nazionale. Ho detto più volte che ciò che ci teneva insieme era il programma e una idea di governo del Comune. Dopo la sconfitta elettorale subita al ballottaggio (che come tutti ormai sanno fu dovuta dai voti provenienti da Peschiera Riparte al candidato del centro destra) il PD, contraddicendo tutto quello che fu fatto e detto in campagna elettorale, ha fatto un suo gruppo a parte in consiglio comunale obbligandomi ad aderire al gruppo misto.
Dal giorno successivo delle passate elezioni il PD non ha più sottoscritto volantini e manifesti delle altre tre liste civiche e ha seguito un suo percorso direi totalmente ideologico.

Mi scusi in che senso ideologico?
Intendo basato sullo schema di quanto il PD promuove a livello nazionale, ovvero perseguire l’unione delle forze della sinistra con l’alleanza con i 5 Stelle. Non è un caso se il PD, nonostante l’ammissione degli esponenti di Peschiera Riparte (Righini, Perotti e Parisotto) di avere dato il sostegno elettorale sottobanco al candidato del centro destra in cambio dell’approvazione del Piano di Governo del Territorio della precedente giunta Molinari e di altri contenuti, ha pervicacemente perseguito l’obbiettivo di una coalizione con Peschiera Riparte e un candidato comune.

Ha dimenticato il Movimento 5 Stelle?
No affatto. Il problema è che quando poi il Pd è Peschiera Riparte si sono seduti al tavolo con il Movimento 5 Stelle, che a Peschiera Borromeo sono sempre stati rappresentati da Davide Toselli e Paolo Spreafico, hanno ricevuto un forte e secco NO. E al tavolo della sinistra il No all’alleanza con Peschiera Riparte non è venuto solo dal Movimento 5 Stelle, ma anche da altre forze di sinistra che in passato avevano rotto l’alleanza con la Giunta Molinari.

Mi scusi ma guardi che il Movimento 5 Stelle sostiene lo stesso candidato del PD e Peschiera Riparte…
Si lo so e questa è una delle cose più vergognose della politica locale. Infatti la federazione provinciale del Movimento 5 Stelle, quando ha visto che i loro rappresentanti locali non erano d’accordo col PD e Peschiera Riparte, hanno tolto il simbolo a Toselli e Spreafico e lo hanno dato al rappresentante del Comitato dei cittadini di Bellaria Antonio Buono. E mi faccia aggiungere su questo fatto una ulteriore considerazione di natura politica: ma come è possibile che Antonio Buono e il Movimento 5 Stelle, qualora dovessero governare con Peschiera Riparte, potranno risolvere i problemi della frazione di Bellaria quando tutti quei problemi sono stati causati proprio da Peschiera Riparte?

Beh però il Pd, Peschiera Riparte e il Movimento 5 Stelle ora hanno un loro programma…
Come diceva il grande “Totò “…”ma mi faccia il piacere…” Ma l’ha letto il programma del PD e soci? Non c’è una sola parola, una sola proposta concreta per risolvere i problemi della nostra città. Parole e demagogia, populismo di sinistra e chiacchiere. PD, Peschiera Riparte, Verdi e Movimento 5 Stelle non hanno un programma, hanno un candidato sindaco piovuto dal cielo che non ha alcuna esperienza amministrativa e hanno esponenti che in passato sono stati su fronti opposti riguardo a scelte urbanistiche fondamentali.

Ma adesso rivanga anche il passato? Cosa c’entra? 
Ma come cosa c’entra il passato! Il passato c’entra solo quando si parla degli ex sindaci Zambon e Malinverno o dell’ex assessore Chiapella (sui quali qualcuno emette sentenze di carattere etico e morale)? Nella lista dei Verdi c’è la signora Baratelli kmche ha votato le lottizzazioni di Bellaria, Centro commerciale, … Ed ora persone come lei vengono a fare dichiarazioni sul consumo di suolo zero? Sui social e nei bar, gran parte di questi personaggi ha vomitato giudizi su persone che hanno amministrato e realizzato servizi e strutture a Peschiera Borromeo bollandoli come “ vecchi ferri del passato” però nelle loro liste leggo i nomi di Mara Chiarentin (ex assessore PCI delle giunte anni 80) e Maurizio Durelli ( anche lui ex amministratore proveniente dalla DC). E questo sarebbe il “nuovo che avanza”? 

Però deve ammettere che le contraddizioni ci sono anche nel centro destra. Ad esempio la rottura di Orfei, Forza Italia, Lega con Fratelli d’Italia…
I fatti sono ben chiari: l’alleanza che teneva insieme quei partiti era solo Augusto Moretti. Non avevano un programma e litigavano su tutto. Morto Augusto l’alleanza si è sfarinata, a dimostrazione del fatto che le coalizioni fatte con lo schema nazionale centro destra e centro sinistra non funzionano. Orfei ha avuto il merito di fare una scelta coraggiosa e importante mettendosi a disposizioni per realizzare non una coalizione per conquistare le poltrone, bensì una alleanza di persone che vogliono governare per il bene comune. Come poteva Orfei allearsi ancora con Fratelli d’Italia i cui esponenti al governo locale sono i principali responsabili di vicende come i 16 milioni persi per la ristrutturazione delle scuole? Non è un caso se tutti i fondatori storici del Circolo di Fratelli d’Italia sono usciti da quel gruppo e hanno fatto una loro lista civica “Peschiera al Centro”.
Giorgio Tondi