Peschiera, approvazione del Bilancio preventivo 2017, volano gli stracci fra la maggioranza e il Partito Democratico

Il Partito Democratico: «la città rischia la paralisi» rispondono, le Liste civiche: «non basta incassare, occorre anche saper spendere»

Il campo di calcio di Mezzate chiuso da tempo

Il campo di calcio di Mezzate chiuso da tempo

Nella burrascosa seduta del Consiglio comunale il 2 marzo è stato approvato il Bilancio preventivo 2017. Archiviate nelle polemiche per le modalità di convocazione delle Commissioni, per il poco tempo concesso alle minoranze per analizzare il Bilancio e per l'orario di convocazione dell'assemblea cittadina, il Partito Democratico e le Liste civiche di maggioranza si sono scambiate accuse al vetriolo nel merito dell'approvazione del preventivo 2017. Il Partito Democratico e la Lista civica Avanti con Luca Zambon esprimono una forte preoccupazione per il bilancio approvato dalla giunta Molinari: «Così si blocca la città. Non è chiaro quale sarà il destino della Biblioteca e dei campi sportivi e quali risorse saranno ad essi destinate, tanto meno è chiaro come il sindaco Molinari intenda procedere sugli aspetti urbanistici ancora da definire. Sul patrimonio Comunale e sulle questioni aperte non si sa nulla. È evidente che il sindaco Molinari non intenda investire per Peschiera Borromeo. Proprio il dato sugli investimenti è chiaro: si passa dai circa 7 milioni di spesa del 2016 ad appena 1 milione di spesa nel 2019. Noi ne siamo convinti: una città che non investe è una citta che muore e che con questo bilancio inizia il suo percorso irreversibilmente discendente in termini di qualità di termini servizi e di sviluppo. E' poi molto singolare che non sia presentato il bilancio delle farmacie comunali. Molinari amministra da oltre 8 mesi: non è dato sapere quale sia l'utile ne tanto meno come stanno procedendo i vari esercizi. Tanto più che l'iter che è stato portato avanti è assolutamente irrispettoso delle forze politiche di opposizione, alle quali sono stati concessi solo tre giorni per leggere il documento del bilancio e sempre e solo tre per presentare gli emendamenti. Anche per questo motivo nel Consiglio comunale giovedì ci siamo alzati in segno di protesta dopo aver dibattuto nel merito e non abbiamo votato il provvedimento. Insieme a noi – concludono il Pd e la civica di riferimento - hanno abbandonato l'aula tutte le altre forze di opposizione». Di diverso avviso le due Liste civiche di maggioranza: «A differenza di quanto avvenuto con le precedenti amministrazioni – dichiarano in una nota stampa Peschiera Riparte e Peschiera Bene Comune - nel bilancio viene riportato e previsto solo quanto si riesce a sostenere con il gettito atteso dalle varie imposte  o entrate, senza prevedere introiti presunti e alquanto incerti tipo la vendita della scuola di Linate o del Bistrot. E anche questo è un bell’esempio di cambiamento. Sarebbe interessante sapere da dove arriva questo dato di 7 milioni dato che non è riportato  in nessuno dei bilanci precedenti. La scelta politica delle forze di minoranza di non partecipare alla votazione se ben legittima, riteniamo che sarebbe stato più corretto che la loro assenza dall’aula si fosse limitata al momento della votazione e non anche a quella della discussione. Nel corso degli  ultimi interventi prima dell’uscita dall’aula, soprattutto dal Pd sono state fatte dichiarazioni e illazioni non avallate da dati reali che avrebbero meritato una discussione. In altre parole – ribadiscono le due forze di governo della città  - è come se fosse stato lanciato il sasso per poi nascondere la mano. Troppo semplice, o meglio troppo comodo»