Peschiera Borromeo, Bilancio partecipativo, il Consigliere Massimo Chiodo dà i numeri …di tutte le frazioni

L’esponente del Gruppo misto fornisce i dati nel dettaglio e un analisi degli stessi rispetto alle aspettative: «questo sindaco usa gli strumenti partecipativi per mero spirito propagandistico»

Massimo Chiodo

Massimo Chiodo Consigliere comunale di minoranza

Secondo i dati forniti dagli uffici comunali al Consigliere di opposizione Massimo Chiodo, alle votazioni del Bilancio Partecipativo 2019, hanno dunque votato 701 peschieresi, fra cui 30 minorenni. Nonostante lo sforzo dell’Ente che aveva predisposto due seggi aperti mattina e pomeriggio, uno al Municipio in sala matteotti e l’altro al Centro Calipari di Linate, sono solo 164 i cittadini che domenica 13 ottobre hanno espresso il proprio voto di persona. La mappa del voto delle varie frazioni vede Bellingera e Canzo in ultima posizione con 10 voti a frazione e San Bovio, San felice e San Felicino che l’hanno fatta da padrone con ben 245 voti.
I voti nel dettaglio frazione per frazione:
BETTOLA .............................................169 voti
LINATE
...................................................42 voti
MEZZATE ...............................................69 voti
S. BOVIO/S. FELICE/S. FELICINO ..........245 voti
ZELO/MONASTEROLO/FOROMAGNO ...105 voti
BELLARIA
...............................................51voti
BELLINGERA ..........................................10 voti
CANZO
...................................................10 voti
«Giunti alla seconda edizione il bilancio partecipativo – spiega Massimo Chiodo -, oggi ci si interroga sul perché di questa debacle che i numeri esprimono come un evidente distacco tra chi amministra e i cittadini, perlatro riscontrabile anche da altre attività. Alla base dello strumento utilizzato del bilancio partecipativo c’è il cosiddetto Patto di Partecipazione, che è l’atto fondamentale, lo strumento guida dell’amministrazione e del cittadino. Se questo è carente è ovvio che i risultati mostrano nei numeri la stessa carenza. In particolare ci sono 4 fasi che un amministrazione deve supportare fattivamente:
1 - La Proposta
2 – Lo Sviluppo del progetto
3 - La Votazione
4 - Lo sviluppo dei lavori
In queste fasi la nostra amministrazione ha mostrato tutta la sua incapacità e inattitudine, dal momento che il coinvolgimento degli under 18 avviene senza aderire alle realtà organizzative scolastiche e non,  e il risultato è stato che nanno votato solo 30 giovani sotto i 18 anni. Nella stessa fase di proposta il campo libero lasciato all’inventiva, alla genialità di un idea non può determinare in se una ricca produzione di progetti nei quali riconoscersi. Senza una guida tecnica e un analisi di ciò in cui  la frazione è carente non si può certo promuovere proposte, perché si baserebbero su quali esigenze? Solo, su quelle personali del suo ideatore. Basti vedere che in una frazione come San Bovio il lavoro di queste fasi lo svolge  un associazione e non l’amministrazione ed ecco che quella frazione si sente coinvolta a votare un progetto, cosa che nelle altre realtà non accade. Ancora una volta questo sindaco usa gli strumenti partecipativi per mero spirito propagandistico della sua persona e del suo ruolo, non ottenendo alla lunga neanche un risultato positivo. Io ritengo che questo non sia lo spirito giusto per amministrare una città, ne tantomeno che un sindaco si preoccupi solamente dello stato di salute di una parrocchia specifica facendo ruotare attorno ad essa tutta la sua attività amministrativa. Gli strumenti partecipativi – conclude l’ex assessore peschierese - hanno avuto successo in tutte le realtà dove sono stati utilizzati, in particolare a Milano dove si realizzano utili e fattibili progetti per la comunità».
Giulio Carnevale