Peschiera, i Consiglieri comunali Chiodo, Zambon e Bruschi, contro il Bilancio Partecipativo: «Così non va»

La percentuale dei votanti, senza contare i minorenni è del 3,7%; l’opposizione critica ferocemente l’iniziativa arrivata alla seconda edizione in “riserva”

Peschiera Borromeo, 14 ottobre 2019. I risultati diffusi oggi del Bilancio Partecipativo 2019 hanno scatenato la reazione dei Consiglieri  di tre dei quattro gruppi di minoranza, che non hanno perso tempo per criticare le modalità e l’istituto stesso dello strumento di partecipazione allestito dalla Giunta Molinari.

«Per troppo tempo ha condiviso un rapporto di scontro, esasperando i toni»

«Peschiera - commenta il Consigliere Comunale Massimo Chiodo - è una città totalmente allo sbando e lo hanno capito anche i cittadini. Molinari ha  perso totalmente il contatto con i suoi cittadini, nonostante stia cercando di correre ai ripari presenziando alle iniziative di numerose associazioni, anche di quelle associazioni che ha pesantemente osteggiato. Ai cittadini non bastano più due sorrisi e quattro chiacchiere, deve mettersi in testa che il rapporto è compromesso. Per troppo tempo ha condiviso un rapporto di scontro, esasperando i toni, ora è arrivato il conto da pagare e di fronte a questo risultato del Bilancio Partecipativo, lasci senza tergiversare- conclude l’esponente della minoranza-, prima che si verifichi il crollo totale e l'impossibilità di poter poi governare la nostra città».

«La città non segue più questa amministrazione»

«I dati parlano chiaro- spiega l’ex sindaco Luca Zambon la città non segue più questa amministrazione perché loro stessi non credono alle cose che propongono. Il calo della partecipazione è anche dato dal fatto che la metà dei progetti vincenti l’anno scorso non hanno ancora visto la luce facendo perdere di credibilità a tutto il progetto. Invece che vittoriosi proclami chiediamo al sindaco e agli assessori di spiegare il perché di questa disfatta e di fare un bagno di umiltà, ammettendo il fallimento dell’iniziativa. Il motivo principale è che in questi anni c’è stato un disinteresse da parte dell’amministrazione verso le associazioni del territori, solo – conclude il Consigliere comunale di opposizione -, tanti proclami ma nessun atto reale».

«Ancora una volta le frazioni più piccole, non trovano “giustizia” da questa inizativa»

«Sarà interessante capire quanti siano i giovani dai 14 ai 17 anni che hanno partecipato al voto – dichiara il Consigliere Carla Bruschi -. Perchè il dato assoluto sugli aventi diritto è sconfortante, se ci limitiamo solamente ai maggiorenni, gli iscritti alle liste elettorali alle elezioni Europee del 2019, erano 18.521. Rapportati con le 701 persone che hanno votato, porta la percentuale dei votanti al 3,7%,(12,31% nel 2018), destinata a scendere se si tengono conto dei minorenni con diritto al voto sul Bilancio partecipativo non conteggiati. Sono sicura che l’assessore alla partecipazione Franco Ornano e il sindaco Caterina Molinari trarranno le dovute conclusioni. Certo è che basterebbe ascoltare i cittadini e le loro istanze per realizzare quello che chiedono, invece di fare orecchie da mercante su numerose petizioni depositate nel corso di questi tre anni, come quella sul Centro socio sanitario di San Bovio sostenuta da 1300 cittadini, non da 701. Il voto sul Bilancio partecipativo – conclude l’esponente della minoranza -, non porta avanti i criteri solidali e inclusivi che un’amministrazione comunale dovrebbe perseguire. Basti pensare, che ancora una volta le frazioni più piccole, non trovano “giustizia” da questa inizativa».
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