Peschiera, colazione con il nuovo Presidente di PBC Orazio D’Andrea, fra passato e futuro: «L’iter del PGT è inutile. Già vecchio»

Il vicedirettore di 7giorni Giulio Carnevale intervista l’ex assessore al bilancio di Peschiera Borromeo, dimessosi dalla Giunta Molinari il 10 giugno 2020

Orazio D'Andrea e Carmen di Matteo

Orazio D'Andrea e Carmen di Matteo

Sabato 17 ottobre 2020, di buon ora, in un caffè di Peschiera Borromeo, abbiamo il piacere di fare colazione con Orazio D'Andrea. È da quando è cominciata la diaspora di Peschiera Bene Comune dalla maggioranza, che chiediamo all'ex componente ella giunta Molinari un intervista per affrontare diversi temi, finalmente ce l'ha concessa.

Presidente neo eletto di Peschiera Bene Comune, l’avventura politica cominciata nel 2014 continua nonostante la battuta di arresto?
Sono stato eletto dopo una dialettica interna molto vivace, alla fine della quale qualcuno ha deciso di non rimanere in Peschiera Bene Comune mentre chi è rimasto ha deciso di riprendere la linea originaria. Appoggio completo all’azione dei due Consiglieri comunali del nostro gruppo consiliare Carmen di Matteo e Dario Balsamo.

Ma i vostri due assessori, Franco Ornano e Raffaele Vailati nominati in quota Peschiera Bene Comune?
I due assessori sono stati eletti addirittura nella nostra lista, però da tempo erano assenti dal dibattito interno, tanto che ci hanno comunicato il loro distacco da Peschiera Bene Comune.

Loro vi accusano di non aver voluto condividere con loro il vostro percorso, come stanno le cose?
Queste accuse sono come le stesse che fa il sindaco. Ogni volta che succede qualcosa cadono dal pero: “non so”, “non sapevo”. Questo è abbastanza pericoloso perché devo capire se è la “politica dello struzzo” o invece se è una scelta precisa dettata dal sindaco.

Anche il sindaco Molinari ha detto che non avete condiviso le scelte con la sua persona, come è andata?
Se vi ricordate il sindaco ha fatto due accuse precise ai fuoriusciti dalla maggioranza: la prima che Di Matteo e Balsamo fossero iscritti a “Italia in Comune”, naturalmente non è vero ed è un’affermazione falsa. La seconda accusa, ancora più grave perché fatta durante lo svolgimento del Consiglio comunale, Caterina Molinari ha affermato di aver saputo dai giornali il passaggio al gruppo misto dei nostri due Consiglieri comunali. Anche questo è falso. Carmen di Matteo e Dario Balsamo sono andati dal sindaco prima della comunicazione del passaggio al gruppo misto, le hanno esposto le varie problematiche, comunicandole cosa secondo loro non andava bene, e lei ha detto le testuali parole: “Se voi passate al Gruppo misto io mi dimetto”. Un bel ricattino che poi non ha avuto seguito.

Nonostante quello che è successo, in Consiglio comunale Caterina Molinari ha avuto un atteggiamento di apertura anche con voi. Come l’avete presa?
Secondo me quello che abbiamo visto in Consiglio comunale è un colpo di teatro da vecchia politica.Si è eletti in seguito del sostegno al programma del sindaco, di conseguenza se non sono quelli che si sono presentati con te a condividerlo perché mai dovrebbero farlo gli altri che non hanno manifestato adesione a questo programma? Poi ancora più preoccupante, si è fatto un appello ma a chi? Non a quelli che se ne sono appena andati. E nemmeno all’opposizione perché non è mai stata considerata. Ma soprattutto che senso può avere una richiesta portata avanti da un sindaco che ha già scelto di non ripresentarsi e non ha reso noto chi porterà avanti il suo progetto per il prossimo mandato? Se il sindaco chiedesse una delega sulla straordinaria amministrazione non gliela darei, e se me la chiede sull’ordinaria amministrazione è un compito che può fare benissimo il commissario prefettizio. Le Determine dirigenziali di questi giorni spesso riguardanti accordi quadro sono pluriennali. Non capisco dove sarebbe il blocco di cui parla.

Dalla maggioranza sono arrivate accuse di presunti interessi sul Piano di Governo del Territorio, cosa rispondete?
Premesso che questa accusa ha fatto ridere anche il Basilisco del gonfalone comunale, nessuno ha creduto a un’accusa del genere. Tanto più è incredibile l’accusa, tanto più è evidente che è l’unica scappatoia che hanno per uscire da una situazione insostenibile. Noi sul PGT abbiamo fatto parecchi tavoli di condivisione dove però non sono state recepite le modifiche che avevamo paventato. Se chiami a confrontarsi la tua maggioranza sul PGT e quello che ne esce è un nulla di fatto, è una presa in giro. Tant’è vero che anche il professionista chiamato dal sindaco a collaborare sulla stesura del PGT si è dimesso, perché non aveva intenzione di condividere le decisioni di un Piano di Governo del Territorio che non tenesse conto degli input messi a disposizione dall’urbanista.

Quindi l’avete visto questo PGT?
Abbiamo visto solo quello che è stato pubblicato sul sito del Comune di Peschiera Borromeo. Sul Piano dei Servizi non avete messo bocca? Il Piano dei Servizi avrebbe dovuto toccare diversi assessorati, perché questo è il concetto del PGT. Non è un discorso solo urbanistico è un discorso di servizi. Perché l’urbanistica deve sottomettersi alle esigenze che generano il Piano dei Servizi. Esempio: nel vecchio PGT era previsto che la popolazione nel 2018-2019 sarebbe arrivata a 29mila abitanti. Invece non è vero siamo sempre 23-24 mila circa. Non siamo cresciuti demograficamente. La curva demografica dell’età della popolazione si è innalzata notevolmente. In percentuale ci sono molti più over 65 delle previsioni, e meno bambini. Da questo si deduce che abbiamo meno bisogno di scuole e servono i servizi per gli anziani. Qualunque tipo di servizio, anziani, logistica, commercio, dopo quello che sta succedendo con il Covid 19 probabilmente va completamente rivisti.

Quindi questo PGT in discussione, secondo voi, nascerebbe già vecchio?
Si è un Piano di Governo del territorio inutile che non può dare delle previsioni affidabili. Probabilmente sarà un altro mondo. Nuovo commercio, nuovi trasporti, nuova logistica. L’opposizione aveva tutte le ragioni di chiedere uno stop, ma questo non ascoltare fa parte del DNA del sindaco Molinari. L’atteggiamento nei confronti dell’opposizione è sempre stato quello di “fastidio” che deriva anche dall’arroganze giovanile, questa maggioranza non è abituata ad ascoltare e confrontarsi. Puoi anche pensarla diversamente, ma le decisioni che prendi non possono escludere il confronto.

Quando era in Giunta come la viveva questa mancanza di confronto che ci ha spiegato?
Abbiamo avuto un primo momento di un anno e mezzo di totale condivisione, dove siamo riusciti ad a dare risposte. Poi lo sblocco dei fondi del patto di stabilità che avrebbe dovuto essere d’aiuto paradossalmente ha portato a galla numerosi problemi nella gestione, la struttura della macchina comunale non poteva stare dietro a risorse così straordinarie. Fra le altre cose tutte le professionalità arrivate in Comune se ne sono andate e anche persone che erano qui da molto tempo hanno chiesto il trasferimento. Ma qualunque cosa dicessi su questo non mi hanno ascoltato.

Sulla gestione Covid e primo lockdown cosa mi può dire?
Abbiamo gestito bene, in quel momento però come segnale di unità, visto che tutti avevano lo stesso scopo, rifiutare l’aiuto dell’opposizione fu un errore.

Abbiamo avuto l’impressione che su parecchie questioni l’informazione propagandata dal Palazzo, mettesse in risalto aspetti più marginali rispetto al nocciolo delle questioni, cercando di avere un consenso facile sui dei fatti minimali?
Si impressione giusta, si è preferito porre l’attenzione sui piccoli risultati perché sono mancati i grandi traguardi. Quello che è significativo che i progetti in fase di ultimazione: ciclabile San Donato Milanese e Biblioteca, non sono stati avviati da questa amministrazione.

Sulle grandi questioni urbanistiche irrisolte Pii di Bellaria ed ex Microsoft a San Bovio cosa ci può dire?
Su Bellaria purtroppo niente perché non sono a conoscenza della documentazione, e su San Bovio gli atti sono endoprocedimentali e il mio legale mi ha consigliato di mantenere il riserbo per evitare guai giudiziari.

Facciamo allora una domanda più semplice: la città dovrebbe sapere quello che sta succedendo riguardo la riscossione degli oneri (N.d.R. oltre tre milioni) del piano urbanistico di San Bovio ex Microsoft?
Secondo me si. La domanda giusta dovrebbe essere a che punto siamo su San Bovio? L’amministrazione dovrebbe raccontare cosa è successo, cosa sta succedendo e cosa succederà.

Con 7giorni non c’è mai stata apertura, come organo di stampa siamo sempre stati messi da parte, alle nostre domande di chiarimento non otteniamo nessuna risposta, come se lo spiega?
È chiaro che se intrattieni rapporti con la stampa di tipo esclusivo, nel senso che tendi a escludere qualcuno per “eccesso di critica”qualcosa non vada per il verso giusto. La stampa fa il suo dovere e questa Giunta non ha mai avuto capacità di rapportarsi in modo costruttivo. Gliel’ho sempre detto.

Nel caso decideste di ripresentare la vostra lista alle prossime amministrative del 2021, visto il gran parlare di questi giorni dell’auto candidatura di Marco Malinverno, lo appoggereste?
Non credo proprio. Anche se a noi piace parlare prima di programmi che di candidati sindaco. E nel frattempo magari, i programmi piace farli anche a noi.

Giulio Carnevale