Peschiera, intitolazione auditorium Norma Cossetto, Pd: «In scena l’incapacità della maggioranza di capire», replica Forza Italia: «distratti»
Strascichi e polemiche dopo le incomprensioni fra maggioranza e opposizione in Consiglio comunale, Partito Democratico e Forza Italia si rimpallano le responsabilità

Norma Cossetto e la lapide che la ricorda
«Nel consiglio
comunale di lunedì 19 giugno 2023 è andata in scena l’incapacità della
maggioranza di capire quando è opportuno ascoltare e mediare con l’opposizione,
piuttosto che tirare su le barricate pensando che il solo fatto di aver vinto
le elezioni li autorizzi ad essere autosufficienti» scrivono Claudia Bianchi e Moreno Mazzola del gruppo consiliare del Partito Democratico in un
comunicato stmpa. «Ci riferiamo principalmente alla discussione della mozione
presentata da tutta la maggioranza per intitolare l’auditorium della biblioteca
a Norma Cossetto – continua la nota stampa dei democratici -. A quella mozione
abbiamo presentato un emendamento che voleva riconoscere Norma Cossetto non
solo come medaglia d’oro al merito civile ma anche come figura che racchiude in
sé tutto il dramma e la violenza che subiscono le donne in tutti i contesti di
guerra, quelle passate e quelle che purtroppo ancora oggi sono in corso perché
indipendentemente dal periodo, il corpo della donna viene sempre visto come
"legittimo bottino di guerra", sia da parte dei vincitori che da
parte dei vinti. Il nostro emendamento proponeva di modificare il testo da “Norma Cossetto medaglia d’oro al
merito civile” a “Norma Cossetto medaglia d’oro al merito civile e a tutte
le donne vittime di guerra” riconoscendo un elemento che unisce tutte le donne
nelle guerre, dando
un alto valore morale e simbolico al nome proposto. La maggioranza, nella
figura dei consiglieri Nuvoli e Orfei, ha invece proposto, presentandolo in
modo confusionario, un sub-emendamento da noi rigettato per arrivare, su sollecitazione del
Presidente del Consiglio Di Palma che sembra ogni volta avere come unico
pensiero quello di concludere in fretta la seduta, a decidere di non
partecipare al voto per non vedere strumentalizzato in futuro quella che poteva
essere la nostra posizione di astensione o contrarietà senza l’approfondimento necessario
del dibattito svolto».
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Bianchi e Mazzola poi censurano il Presidente del Consiglio Luigi Di Palma (Forza Italia): «Non commentiamo l’intervento fatto dal Presidente del Consiglio una volta che noi siamo usciti. Ricordiamo solo che i consiglieri hanno la possibilità di decidere se uscire dall’aula o restare. Forse il Presidente Di Palma invece di attaccare i consiglieri del Partito Democratico quando sono fuori dall’aula e non possono rispondere, dovrebbe chiedere alla sua maggioranza di essere chiara negli interventi, capire quando è bene fermarsi un attimo a ragionare per trovare il giusto compromesso tra maggioranza e opposizione e soprattutto dovrebbe pretendere che le delibere e le mozioni che arrivano in aula siano complete di tutta la documentazione, tutte cose che in questo consiglio non sono avvenute».
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«La mia richiesta di accettare
l’emendamento proposto dalla minoranza con una piccola modifica è stata chiara
e puntuale, il video dell’intero consiglio comunale ne è la prova»,
dichiara il capogruppo di Forza Italia Mario
Orfei (Forza Italia) dopo l’incomprensione sul tema della intitolazione
dell’Auditorium della Biblioteca, durante l’ultimo consiglio comunale. «Dopo la proposta di emendamento della
minoranza, di trasformare l’intitolazione dell’auditorium da “Norma Cossetto
medaglia d’oro al merito civile” a “Norma Cossetto medaglia d’oro al merito
civile e a tutte le donne vittime della guerra” – prosegue Orfei – ho sentito la necessità di accogliere la
richiesta, chiedendo però di inserire le parole “vittime delle foibe” nel
testo proposto con l’emendamento. Norma Cossetto è stata il simbolo di questo
capitolo nero della nostra storia, ed è giusto che venga ricordata specificando
il contesto, dopo decenni di silenzi a tal proposito. Capisco la stanchezza
e la tensione dopo tre ore di consiglio, ma credo di parlare una lingua
comprensibile, pertanto respingo le polemiche riguardanti la mia modalità di
esposizione, da chi invece poteva essere distratto in quel momento», conclude
Orfei.