Peschiera, “La navetta delle frazioni” si schianta contro il muro della maggioranza, il “Chiamabus” vive ancora

Cinque ore di discussione non sono bastate per potenziare il trasporto pubblico cittadino, la maggioranza taglia i punti dell’ordine del giorno

Chiusura totale su tutti  i fronti, la maggioranza taglia i punti all’ordine del giorno: «Il regolamento è chiaro e non l'ho certo approvato io» ha commentato il capogruppo di Peschiera Riparte Giancarlo Capriglia nello svolgimento del Consiglio comunale del 29 marzo 2017. Il Consiglio comunale convocato dalla minoranza per discutere tredici punti, fra mozioni, interpellanze, interrogazioni  ferme nei cassetti della Presidenza del Consiglio fin da settembre dell’anno scorso, se pur convocato nei termini di venti giorni previsto dal regolamento, è stato oggetto di una iniziativa della maggioranza che citando l’articolo 33 del Regolamento Comunale che limita a due le mozioni  per ogni firmatario, da poter discutere nello stesso Consiglio comunale, ha votato un ordine del giorno differente da quello preparato dal Presidente del Consiglio su indicazione della minoranza. Così in discussione sono passati  solo sei dei  tredici punti:  precisamente quelli cronologicamente più vecchi. Questo atto ha scatenato le proteste dell’opposizione, la discussione si è protratta per ore, nonostante i fiumi di parole, la decisione della maggioranza di non derogare l’articolo 33 del  Regolamento, per  evitare la convocazione di altri Consigli comunali onerosi per l’Ente, sembra più una ripicca politica, che un vero e proprio attaccamento ai regolamenti.  Le motivazioni della maggioranza e del Sindaco Molinari appaiono un po’ deboli. Secondo il Consigliere di Peschiera Bene Comune Raffaele Vailati  le mozioni portate della minoranza paralizzerebbero l’attività degli uffici comunali e impedirebbero all’amministrazione di portare a termine il programma di governo, quindi è giusto rispettare il regolamento senza concedere deroghe. Il Consigliere dell Movimento Cinque Stelle Davide Toselli  ha rivendicato il diritto di presentare mozioni nell'interesse di tuttà la città e che il problema che gli uffici comunali riescano o meno a trattare gli argomenti oggetto di mozione non è certo dei consiglieri comunali. Per Luca Zambon (Partito Democratico) è assurdo che la minoranza non possa fare le mozioni  per via dell’ingolfamento degli uffici comunali, e che le stesse non vengano discusse da più di sette mesi, in Consiglio Comunale: «È il nostro compito portare delle mozioni  a favore della città» ha dichiarato l’ex sindaco di Peschiera. Per il Consigliere Massimo Chiodo la convocazione del Consiglio comunale da parte della minoranza in base all’articolo 36 del Regolamento del Consiglio comunale  deroga già l’articolo 33, che secondo il Consigliere capogruppo della Lista Avanti con Zambon non si applica in questo caso. Il fatto sta che, i consiglieri di maggioranza forse indispettiti per l’iniziativa dell’ opposizione, forse per evitare la discussione di mozioni scomode politicamente, hanno preferito non confrontarsi sul merito su tutti i punti e limitare la discussione a soli sei punti. Fra questi  punti , due erano mozioni simili, una a firma  Forza Italia, e l’altra sottoscritta dal Partito Democratico e dalla Lista Avanti con Zambon, che trattavano la riorganizzazione del  trasporto pubblico cittadino. Le due mozioni chiedevano sostanzialmente al  Sindaco e alla Giunta di presentare un progetto per abolire il costoso “Chiamabus” per sostituirlo con una “Navetta delle frazioni” che collegasse tutti i punti di interesse di Peschiera Borromeo, con le linee esistenti. Nonostante l’esposizione chiara e conciliante dei Consiglieri Luigi Di Palma (Forza Italia) e Massimo Chiodo (Avanti con Zambon) che hanno spiegato nei particolari la proposta, la maggioranza ha dichiarato che la  questione è già all’esame della Giunta, e che quindi non avrebbero votato le due mozioni ritenendole limitative per l' azione dell’Amministrazione comunale. Per ora la Navetta rimarrà in deposito e il servizio Chiamabus continuerà ad operare, e a costare 338mila euro all'anno senza rispondere alle esigenze della mobilità moderna. 
Giulio Carnevale
Il Progetto di Forza Italia

Il Progetto di Forza Italia

1 commenti

Marco Barbieri :
Un po' semplicistica come spiegazione quella sul motivo del voto contrario alle mozioni sul trasporto pubblico. Mi sembra strano che ci si stupisca che la maggioranza non voti una mozione della minoranza che la obbligherebbe a rivedere il trasporto pubblico non sulla base delle proprie idee, ma su quelle delle minoranza. Magari l'intenzione di chi ha presentato la mozione era quello di un invito al confronto, ma in consiglio si vota ciò che è scritto nelle mozioni. Questo il testo che chiunque può trascrivere vedendo lo streaming del consiglio (è stata letta almeno 5 volte) “Si impegna il Sindaco e la Giunta Comunale a presentare un progetto nelle commissioni preposte di rivisitazione del trasporto pubblico che garantisca le seguenti proposte: - l’istituzione di una navetta che colleghi tutte le frazioni fra loro e che tenga conto degli interscambi con le linee esistenti - recuperare una parte delle risorse necessarie attraverso la soppressione del servizio chiamabus - privilegiare il collegamento con gli hub primari metro ferrotranviari come il capolinea MM3 di San Donato M.se e la fermata MM4 di Linate Aeroporto e la Stazione FS di Segrate” Per quale ragione la maggioranza avrebbe dovuto accettare di impegnarsi a presentare un progetto in cui molto probabilmente non crede o che più semplicemente potrebbe anche non essere realizzabile? | giovedì 30 marzo 2017 12:00 Rispondi