Peschiera, mozione di sfiducia, l'ex segretario del PD Iosa critico con Zambon «Vuole banalizzare il dissenso»

«Come mai per il Sindaco è più facile trovare un accordo con Falletta piuttosto che con la sua ex maggioranza?»

Giuseppe Iosa

Giuseppe Iosa

Zambon tenta di ridurre tutte le questioni a personali, ma così sbaglia

Giuseppe Iosa il segretario del circolo Berlinguer del Partito Democratico di Peschiera Borromeo, che usci sbattendo la porta, in occasione del voto imminente del Consiglio comunale sulla mozione di sfiducia al primocittadino, si affida a Facebook per un J'accuse che non lascia scampo ad intepretazioni:
«Zambon riceve l’appoggio incondizionato della Federazione Milanese del Partito Democratico che, con l’odierno comunicato stampa per bocca del suo portavoce Paolo Razzano, esprime pieno sostegno al Sindaco. Questi sono i fatti e di essi dobbiamo prenderne atto. Ma i fatti dicono anche che oggi non esiste più, in consiglio comunale, la maggioranza frutto dell’esito delle urne del 2014. Luca Zambon è stato eletto presentando un programma di governo ma soprattutto candidando uomini e donne capaci di metterlo in pratica. Una parte considerevole di coloro che lo hanno sostenuto, che gli hanno consentito di essere eletto e di ottenere circa il 65 % delle preferenze, hanno espresso da tempo critiche e perplessità. Stupiscono, pertanto, le parole di Paolo Razzano, che è persona seria e con il quale mi sono trovato spessissimo in accordo sull’analisi della situazione politica peschierese, quando afferma : “ bisogna invece dare a Zambon il tempo di realizzare il programma per il quale è stato eletto con oltre il 65 % dei consensi “. Nel comunicato stampa si dichiara che “ una mozione di sfiducia contro il proprio sindaco è un atto grave “. La Federazione, tuttavia, non spiega il perché sarebbe un fatto grave. Non spiega né argomenta i motivi per i quali non si dovrebbe votare la sfiducia. Eppure i motivi di tale sfiducia sono noti alla Federazione . Leggendo il comunicato stampa si ha l’impressione che la Giunta Zambon deve essere salvaguardata solo per l’importanza che essa ricopre per gli equilibri politici e non per il bene dei cittadini che hanno votato Zambon in forza di un mandato di trasparenza e rinnovamento. E’ noto, infatti, che le fratture all’interno della maggioranza non nascono da capziosi sofismi o inimicizie personali, come si continua a ripetere per spostare il focus della questione, ma da circostanziati comportamenti, azioni e relazioni che hanno minato la credibilità del primo cittadino e di conseguenza la sua capacità di realizzare il programma per il quale molti di noi lo hanno sostenuto. Pertanto non è credibile Zambon quando, in una intervista comparsa oggi su una testata locale, dichiara : “Ai cittadini ho presentato un programma e ho avuto la loro fiducia per portarlo avanti. È quello che intendo fare “. Molte delle persone che il programma lo hanno scritto e si sono candidate e hanno ottenuto voti affinché il programma si realizzasse, denunciano da tempo che la sua realizzazione è stata tradita. Perché si vuole banalizzare il dissenso affermando che la questione è personale e non politica ? Non è neppure vero che il Sindaco ha “ ben saldo il timone dell’amministrazione “ né che coloro che hanno lasciato il gruppo consigliare del PD lo abbiano fatto per “ percezione sbagliata “ e neppure è vero che “ due assessori si sono dimessi per solidarietà al collega“. Il Sindaco affermando questo distorce la realtà. Andate a rileggere le lettere degli assessori dimissionari e troverete nelle loro parole una accusa circostanziata e precisa di un tradimento elettorale. Nelle critiche mosse al Sindaco Zambon da molti, che hanno storie politiche e personali molto diverse ma che sono accumunati solo dal sostegno leale al programma elettorale, non vi è nulla di personale ma elementi di fatto che sono stati esposti in moltissime circostanze nelle opportune sedi con gli opportuni modi. In questo anno appena trascorso, vi sono state tutte le occasioni per non arrivare a questo punto. Lo dichiaro con la massima convinzione poiché sono, ancora, un iscritto al PD di Peschiera e credo fermamente ai valori fondanti di questo partito che trova la sua forza nella società civile, nella buona politica, nella trasparenza e nel rinnovamento. Lo dico convintamente poiché non ho aderito ad altro movimento o partito politico. Non vi è alcuno spirito di astio o rivalsa verso Luca Zambon. Le critiche mosse non sono personali ma esclusivamente di merito. Dispiace che il Sindaco, che sa che quel che dico corrisponde a realtà, non abbia mai fatto un reale esame di coscienza sugli errori compiuti.
Resta aperta quanto mai la domanda : come mai per il Sindaco Zambon è più facile trovare un accordo con Antonio Falletta piuttosto che trovare un punto di unione con coloro i quali, in questi anni, ha diviso un percorso di rinnovamento e trasparenza amministrativa e che ha portato alla stesura del programma di governo ?»