San Donato, a tu per tu con Guido Massera: «Dopo otto anni di amministrazione Checchi la macchina comunale è allo sbando»

I problemi della città dal punto di vista del Presidente del Circolo di Fratelli d'italia: cosa non ha funzionato nella gestione di questi anni, ripartenza post-pandemia e scenari politici futuri

Guido Massera.

Guido Massera. Presidente del Circolo "Giorgio Almirante" di San Donato Milanese

San Donato Milanese è una bella cittadina, non troppo grande, a misura d’uomo, immersa nel verde, benservita, sede di numerose aziende prestigiose, tra le quali spicca il colosso fondato da Enrico Mattei, L’Eni. Come ogni città, anche San Donato ha i propri guai e le proprie storture, per le quali certamente il Covid 19 non è stato un toccasana, causa anzi di un aggravamento delle situazioni già di per sé precarie. Negli ultimi anni e – per rimanere nel campo dell’attualità – negli ultimi mesi, sono emerse nuove situazioni di disagio, si sono ripresentate antiche falle mai sanate e oggi centrali nel dibattito pubblico. In città sono molti coloro che ritengono che l’amministrazione comunale, guidata da Andrea Checchi (Pd), sia quantomeno corresponsabile di problematiche sulle quali la sordina non più essere mantenuta. Tra questi c’è Guido Massera, esponente di Fratelli d’Italia e Presidente del Circolo "Giorgio Almirante” di San Donato Milanese. In un’intervista esclusiva a 7giorni, il leader cittadino del partito di Giorgia Meloni, esprime il proprio punto di vista sulle problematiche che tengono banco nelle cronache cittadine, proponendo soluzioni e alternative agli errori commessi in questi anni dalla giunta.

La ripresa economica post Covid-19 è un argomento caldo, la città sta ripartendo, anche se non ancora al 100%. Cosa manca per rimettersi pienamente in carreggiata?
Invece che pensare a momenti di aggregazione nel pieno rispetto delle norme anti Covid 19, per  far percepire un ritorno alla normalità, il comune si è defilato, nascondendosi dietro ad un semplice e puerile “non si può fare”. L'estate sandonatese, per quel che riguarda gli eventi e la socialità, non esisterà. Chiaro che per raggiungere certi obiettivi serve determinazione, pianificazione, e sinergia con Forze dell’Ordine, Protezione civile, e altre realtà del terzo settore che sono venute a mancare.

Quale opinione avete come forza politica sull'impasse delle vicende del Parco Mattei e più nello specifico, vista la stagione, della piscina ?
Concedetemi due parole sul pregresso: nelle ultime ammnistrative, la sinistra ha aperto la campagna elettorale con manifesti a caratteri cubitali in cui ai cittadini veniva raccontato che parco e piscina erano già nelle mani di un nuovo gestore, il quale avrebbe dato nuova vitalità all’area. Negli anni si è susseguito un lungo elenco di gestori, causa di confusione e malagestione. E arriviamo a quest’anno: con il lockdown e tutto ciò che ne è conseguito i due bandi del comune sono andati a vuoto. Il comune, invece che fare un’assegnazione diretta, che comunque richiederebbe dei lavori di manutenzione per la messa in moto, è rimasto a guardare. Siamo a metà luglio e la piscina non verrà aperta.

Parliamo di urbanistica e gestione delle strade. Che opinione avete della realizzazione delle nuove piste ciclabili e della manutenzione di strade e marciapiedi?
Siamo di fronte ad un paradosso: da una parte abbiamo un percorso ciclabile dalle grandi potenzialità che unisce addirittura San Donato a Peschiera senza soluzione di continuità; sul versante opposto ignoriamo la manutenzione ordinaria andando a creare situazioni di insicurezza. Emblema di questa dissonanza è il palo semaforico rimasto piantato in mezzo alla pista ciclabile e che adesso, a spese dei cittadini, dovrà essere estratto. Ovviamente, la ciclabile sarà rovinata e dovrà quindi essere rimessa a nuovo; è come se in una casa ci preoccupassimo di tenere in ordine il giardino incuranti delle perdite provenienti del tetto che ci allagano la cucina e il salotto. Ciò che manca è la capacità organizzativa. Dopo otto anni di amministrazione Checchi la macchina comunale è allo sbando,

Altre problematiche da mettere immediatamente all’ordine del giorno?
Il capitolo sicurezza: le Forze dell’Ordine lavorano sotto organico. Mancano agenti nuovi per rimpiazzare quelli che, per raggiunti limiti di età, si sono ritirati dal servizio. Questo comporta che, specie nelle ore serali e notturne, quelle più a rischio, la città sia preda di esaltati, per non dire di peggio. Sono cronaca recente le risse, gli schiamazzi, la devastazione dell’arredo pubblico. Le nostre missive al sindaco sono rimaste lettera morta.

Un vostro giudizio sull’operato dell’amministrazione durante i mesi in cui la pandemia ha colpito più duramente?
Non vogliamo entrare nel merito di cosa sia stato fatto. Diremo però cosa non è stato fatto. A parte la fantomatica “Commissione dei capigruppo allargata”, la giunta ha preso ogni decisione in modo solitario e autoreferenziale, mettendo le opposizioni e i cittadini davanti ai fatti compiuti. Su tutte le partite importanti, l’ottusità e la mancanza di apertura al confronto hanno condotto a esiti catastrofici; basti pensare che non sono stati in grado nemmeno di accettare un regalo che avrebbe consentito di generare il 10% di valore in più per i buoni alimentari: sarebbe bastato un “sì”, senza nemmeno scomodarsi. Come sempre, a farne le spese sono le fasce più fragili della popolazione.

Una domanda prettamente politica: quali scenari e quali alleanze ci sono nel futuro prossimo del vostro gruppo?
Naturalmente si guarda alla triade storica: FdI, Lega FI. Ciò detto noi non escludiamo nessuno che, al di là del colore politico, voglia aggregarsi a noi in quanto condivide la nostra visione della realtà, i nostri progetti e i nostri valori.

Indossiamo per un attimo la veste dei sondaggisti –  o, meglio, dei chiaroveggenti. Cosa uscirà dalle prossime votazioni a San Donato? Molta gente ha votato la coalizone di sinistra per poi lamentarsene. Si ripeterà lo scenario?
Non riaccadrà qualora noi saremo in grado di essere uniti come centro-destra e in grado di condividere un progetto comune sicuro, chiaro ed efficace. Se gli elettori vedranno spaccature interne o un candidato non in grado di unire la compagine, si correrà il rischio che la risposta sia un voto di mantenimento di uno status quo. Un candidato credibile è la chiave per vincere le prossime elezioni perché il centro-sinistra in questi anni ha fatto perdere a San Donato tutte le sue qualità e il suo smalto.

Usciamo virtualmente per un attimo da San Donato Milanese. Vorremmo un’opinione sull’articolo del Fatto Quotidiano di qualche giorno fa in cui si incitava a prendere a fucilate come nel ’45 i militanti di FdI.
È imbarazzante constatare come i sedicenti paladini della democrazia e della libertà si esprimano in questi termini nei confronti di una forza politica che ha dimostrato di poter stare a buon diritto all’interno di un consesso democratico. Quel passato a cui i nostri avversari fanno rifermento non ha più alcuna assonanza con noi: Giorgia Meloni ha 40 anni, anche anagraficamente non ci può essere alcun legame con il Ventennio. Il fenomeno del fascismo, troppo spesso evocato a fini politici, ha già avuto la giusta collocazione. È tipico di certa parte politica evocare gli spettri del passato nel momento in cui non c’è la capacità di confrontarsi e competere sulle tematiche e con argomenti pertinenti. Se noi ci fossimo espressi in quei termini riferendoci ad un esponente della sinistra? Il doppiopesismo in questo paese tocca vette inaccettabili.

Emanuele Grassini
Il semaforo citato da Guido Massera

Il semaforo citato da Guido Massera

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