Ultima lezione di teoria, tra la pianificazione dell’immersione e la strumentazione elettronica

Dal diario di un aspirante sub - Settima lezione con l’associazione subacquea SeaSub

Corso base “Open Water Diver”

Archiviata finalmente la teoria. Con la lezione di giovedì scorso, tenuta da Matteo nella saletta in via Quasimodo a Peschiera Borromeo, si è quasi concluso il ciclo nozionistico e informativo di SeaSub, propedeutico per calarsi nelle profondità e continuare tranquillamente a respirare con l’erogatore. Dico quasi perché noi nuovi arrivati e appartenenti al gruppo dei dolphins dobbiamo ancora fissare i concetti contenuti nel manuale “open water diver”, che ci serviranno per l’immersione in mare, prevista nel mese di maggio ad Albenga. Ma siamo già a buon punto.

Nell’ultima parte in classe abbiamo affrontato la pianificazione dell’immersione, che prevede tutta una serie di decisioni da effettuare a tavolino, dalla scelta della destinazione a quella del compagno con cui condividere l’esperienza (sott’acqua, ricordo, si va sempre in due), dal controllo delle condizioni atmosferiche alla fornitura del proprio piano di immersione a qualcuno a terra, puntualizzando anche l’orario di rientro previsto. Si passa poi all’equipaggiamento, con un controllo minuzioso del materiale, e la preparazione del cosiddetto “kit salva immersione”, nome che di primo acchito pare allarmante ma che in realtà identifica l’insieme di tutti quei pezzi di ricambio (alcuni banali, come il cinghiolo delle pinne) e attrezzi che possono tornare utili per evitare la riemersione per futili motivi.

Il capitolo finale ha riservato una sorpresa inaspettata: le tabelle di immersione, indicanti il tempo di durata di un’immersione a una determinata profondità. Non vorrei dilungarmi troppo nel spiegarvi questa tematica perché potrei togliervi il bello di partecipare a un corso open. Quindi, evito. Anche perché rischierei sicuramente di dire qualche fesseria su un argomento che devo ancora memorizzare. In compenso, benedico la tecnologia che in maniera provvidenziale corre in aiuto del sub. Nonostante infatti si debba saper interpretare le tabelle, oggigiorno è possibile gestire l’esperienza sott’acqua in tutto e per tutto mediante i computer da immersione, ovvero degli strumenti elettronici che stimano in tempo reale l’azoto nel corpo del sub, i minuti trascorsi in acqua, la temperatura, la profondità raggiunta e chi più ne ha più ne metta. Certo si tratta di un bel vantaggio anche se, viste le innumerevoli funzioni di questi apparecchi, mi toccherà studiare il libretto di istruzioni. 

Maurizio Zanoni

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