Allarme in Galleria Vittorio Emanuele: gravi crepe nel pavimento nonostante il restauro

È soprattutto il pavimento dell’Ottagono a presentare i maggiori cedimenti: Fessure, crepe, tasselli di mosaici che saltano, e partono le accuse al restauro del 2011

Foto del restauro della pavimentazione nel 2011

Foto del restauro della pavimentazione nel 2011

L'Impresa del 2011 assicura: «L'opera fu consegnata al Demanio perfetta dopo collaudo»

Milano, a soli quattro anni dall’ imponente restauro che ha interessato la Galleria Vittorio Emanuele, si stanno registrando diversi disagi alla struttura, con crepe e cedimenti soprattutto nei pavimenti. I lavori di manutenzione sono sotto accusa, ma se negli scorsi anni si cercò di dare la colpa agli sbalzi termici, ora la situazione è cambiata. A riscontrarlo sono stati i tecnici del settore Lavori Pubblici del Comune, i quali però imputano il cattivo stato di salute della preziosa pavimentazione ai movimenti di assestamento, poiché al di sotto di essa vi sono numerosi spazi vuoti (cantine, seminterrati). Nel 2011 vennero usati degli stucchi dai quali ora stanno riemergendo estese fessure, e molti pensano che siano state le pesanti impalcature utilizzate per la manutenzione delle pareti della Galleria ad aver causato i cedimenti nel pavimento. Questa ipotesi è stata però scartata da Paolo Gasparoli, (che ha eseguito il restauro delle superfici intonacate, lapidee e in cemento decorativo)  assicurando che «ogni passaggio è stato monitorato proprio perché non si verificassero inconvenienti per il pavimento». A confermare la perfetta riuscita dei lavori è stata anche l’impresa che ripristinò la pavimentazione (per un investimento di due milioni di euro) che «fu consegnata al Demanio perfetta dopo collaudo» e sottolinea come l’area oggi oggetto delle critiche, quella dell’Ottagono, nel 2011 sia stata solamente levigata. Per questo motivo si stanno staccando da essa stucchi e tesserine, proprio perché non si è proceduto alla loro sostituzione. Anche Carmela Rozza, assessore ai Lavori Pubblici, è intervenuta sulla questione: «Abbiamo convocato Amsa, perché non solo il passeggio intenso dei turisti ma anche i mezzi usati per la pulizia potrebbero aver contribuito alla scarsa tenuta dei materiali. Dovremo pertanto cambiare modalità di manutenzione». Si spera che si arrivi il prima possibile a una soluzione condivisa, per riportare il Salotto di Milano allo splendore che merita.