Affaire Bellaria, Tabacchi: «Le sentenze vanno rispettate, ma sono molto deluso. I Magistrati hanno sentenziato senza ammettere importanti nuovi documenti»

L’ex Sindaco di Peschiera Borromeo che portò in approvazione il P.I.I. di Bellaria commenta la recente sentenza della Corte Costituzionale

Francesco Tabacchi

Francesco Tabacchi Sindaco di Peschiera Borromeo 2004-2009

Il Piano Integrato di Intervento di Bellaria fu  approvato sotto l’amministrazione di Francesco Tabacchi. La sua maggioranza era sostenuta, da La Margherita, dai Democratici di Sinistra (Ds),dai Socialisti dello Sdi, dall’Udeur, e all’inizio anche da Rifondazione Comunista e alcune liste civiche.

Con deliberazione consiliare n. 52 del 23 luglio 2007 il Comune di Peschiera Borromeo approvava, in accoglimento della proposta avanzata dalla Immobiliare Santilo , il Piano integrato d’Intervento (P.I.I. ) “Bellaria” in variante al PRG comunale riguardante un’area racchiusa tra la strada Paullese a nord, con la strada provinciale ( SP 159) Sordio- Bettola ad ovest e a sud con il muro di cinta dello stabilimento chimico della Mapei Italia sito in area inclusa nel territorio del confinante Comune di Mediglia.
 
Abbiamo chiesto a Francesco Tabacchi un commento sulla recentissima sentenza del Consiglio di Stato che boccia quell’intervento urbanistico. «Sono molto deluso – ha dichiarato l’ex Sindaco di Peschiera -  per come sia finita, perché nelle nostre intenzioni eravamo entusiasti del progetto che avrebbe portato dei servizi di pubblica utilità necessari nella frazione di Bellaria. Il Consiglio di Stato non ha tenuto conto dei documenti antecedenti alla approvazione e tantomeno della documentazione presentata  dopo la sentenza del TAR dall’amministrazione Zambon, che riportava Decreto del Ministero degli Interni, del 2004, che cambiava le distanze dalle criticità rilevate in precedenza. La corte ha sentenziato tenendo conto solo dei documenti del ricorso al TAR».

Secondo Francesco Tabacchi, con l’annullamento del Lotto 2, della scuola e del parco il P.I.I. non è più tale, e torna ad essere un Piano di Lottizzazione (P.L.), per cui cadono i presupposti per lo standard qualitativo ai costruttori, e per le opere di urbanizzazione, allora progettate : «La scuola – continua Tabacchi - e il parco sono lo standard qualitativo della pubblica utilità, derivanti da una maggior volumetria in cambio di opere per il comune. Per cui la monetizzazione  degli oneri a scomputo dovrà per forza tenere conto che il P.I.I. di Bellaria ora è un P.L. che non porta nessuna pubblica utilità al Comune. Adesso non si possono più – continua - Francesco Tabacchi -chiedere 3,6 milioni di oneri».

«A novembre 2017 scade la convenzione – ci illustra deciso Tabacchi  - , il TAR ha già bocciato la richiesta economica del Comune per  3,6 milioni di oneri. L’amministrazione oggi ha l’obbligo di intervenire per rinegoziare il tutto , verificando la convenzione, rivedendo il  Piano di Lottizzazione, per trovare la soluzione migliore con gli acquirenti ma anche per gli operatori. Una soluzione equilibrata, si può trovare . mi ha raccontato che l’attuale amministrazione  sta festeggiando prendendosi il merito di questa sentenza, anche se ha votato i passaggi in Consiglio Comunale sull’argomento, Caterina Molinari li votò in Giunta. Oggi come oggi qualcuno – conclude Tabacchi  -, meglio pensino come  risolvere la questione».

Giulio Carnevale