Due maxi caldaie realizzate dalla Cannon Bono Energia di Peschiera "rubinetto" del gas turco, destinato ai paesi del bacino del Mediterraneo

Le due opere di ingegno necessarie all'estrazione del gas naturale dal grande giacimento trovato due anni fa a Sakarya, in Turchia, sono arrivate in tempi record al Porto di Valdaro (MN) destinazione “Mar Nero”

Porto di valdaro (MN), le operazioni di trasbordo delle due caldaie sulla chiatta per il Mar Adriatico

Porto di valdaro (MN), le operazioni di trasbordo delle due caldaie sulla chiatta per il Mar Adriatico

Peschiera Borromeo al centro di uno dei metanodotti più importanti d'Europa

Il 7 novembre sono arrivate al Porto di Valdaro (MN), il più importante centro intermodale della Lombardia orientale, le due maxi caldaie realizzate dalla Cannon Bono Energia, valore diversi milioni di euro. Il convoglio del trasporto eccezionale, partito da Peschiera Borromeo e arrivato lunedì a Mantova, con a bordo il necessario per mettere in funzione il "rubinetto" del gas turco, destinato ai paesi del bacino del Mediterraneo, ha attraversato 43 comuni tra Milano, Lodi, Bergamo, Cremona e Mantova. Lunghezza 27 metri, larghezza 5,60, altezza 6,60 e un peso complessivo di 170 tonnellate.
«Come Provincia ci siamo attivati per concedere le autorizzazioni necessarie al transito dell'eccezionale trasporto lungo il percorso da Peschiera Borromeo a Mantova
- ha spiegato il presidente della Provincia di Mantova Carlo Bottani che è stato anche in costante contatto con l'ambasciata turca per aggiornarla sul "viaggio" delle due caldaie  verso la località di destinazione in terra turca -. Abbiamo anche sensibilizzato e coordinato il rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte delle amministrazioni degli altri territori su cui le due caldaie sono transitate».
Le due opere di ingegno peschierese sono necessarie all'estrazione del gas naturale dal grande giacimento trovato due anni fa a Sakarya, in Turchia. Dal Porto di Valdaro è imminente la ripartenza  delle due caldaie allocate su una maxi chiatta, destinazione Mar Nero, attraverso i 136 km del canale navigabile Mantova-Adriatico (il Fissero-Tartaro), percorrendo il fiume Mincio e poi il fiume Po.
«Solitamente per svolgere operazioni come questa sono richiesti 3 o 4 mesi - spiega alla Gazzetta di Mantova il responsabile del porto, Gabriele Negrini - ma in questo caso c'era di mezzo l'urgenza, chiesta dalla Turchia e grazie all'interessamento del presidente Carlo Bottani, in poco più di un mese sono state ottenute tutte le autorizzazioni. Con i sabotaggi al Nord Stream nel Mar Baltico, la domanda di energia ha fatto saltare i tempi e nel Mar Nero la Turchia ha tutto pronto per connettere il gas del nuovo giacimento ai metanodotti». I manufatti di alta tecnologia realizzati nella cittadina del Sud Est Milano sono stati "imballati" in gigantesche casse in pannelli truciolari, protette da spessori e ammortizzatori interni e avvolte in uno speciale involucro protettivo anti salsedine: dopo due giorni di navigazione da Mantova a Porto Marghera, saranno trasbordate su una nave oceanica che, su richiesta del committente, sarà a loro esclusiva destinazione. A Sakarya dovrebbero poi arrivare in poco più di una settimana per essere installate entro la fine dell'anno. «Prima entrano in funzione e prima il gas estratto potrà prendere la via dei metanodotti che arrivano anche qui, per questo Mantova ha svolto un ruolo strategico nel quadro della geopolitica oggi reso più complesso» ha spiegato il consigliere provinciale Mattia Di Vito.
Una delle due caldaie poste sulla chiatta

Una delle due caldaie poste sulla chiatta