Rinasce Postalmarket, la gloriosa azienda peschierese di vendite a distanza, venderà online abbigliamento e accessori Made in Italy

Entro Natale sarà online l’e-commerce realizzato da Stefano Bortolussi, imprenditore friulano che intende far rivivere il marchio; torna anche il catalogo cartaceo che ha fatto storia negli anni ‘60 e ì 70

Torna il famoso catalogo Postalmarket e si pone come obiettivo di diventare l'Amazon italiano. A rilanciarlo è l'imprenditore Stefano Bortolussi che nel 2018 ha acquistato il marchio, fondato nel 1959 da Anna Bonomi Bolchini e passato in diverse mani fino al fallimento nel 2015, e che ora ha trovato come partner dell'impresa Francesco D'Avella, titolare della piattaforma e-commerce Store Eden. La nuova versione del mitico catalogo, cui fecero da testimonial tra le altre Milva, Ornella Muti, Dalila Di Lazzaro, Ornella Vanoni e perfino Brooke Shields, arriverà prima di Natale. «Nel 2019 il mercato italiano dello shopping online - ha detto Bortolussi sul Gazzettino.it  - ha fruttato 47 miliardi di euro. Cifra stratosferica, destinata sicuramente a crescere. Se con un marchio storico, come è Postalmarket, riuscissi a ritagliarmi una fetta di mercato compresa tra lo 0,5 e il 3% nei prossimi cinque anni il fatturato oscillerebbe tra i 500 milioni e il miliardo. Nessuno ha la pretesa di fare la concorrenza ad Amazon, sarebbe un'utopia, ma almeno si deve provare a differenziarsi da quel colosso. E ciò vendendo agli italiani prodotti italiani. Utilizzando per il trasporto i vettori nazionali. Queste sono differenze sostanziali rispetto alle piattaforme più famose e che, proprio per questo, potrebbero fare la... differenza. Su Postalmarket sarà possibile acquistare una giacca prodotta in Italia da uno stilista italiano, invece che lo stesso capo prodotto in Asia o in Africa per conto, magari, di uno stilista americano». Tornerà anche il catalogo cartaceo antesignano dei siti di e-commerce di oggi: «Sarà una versione light, riservata ai soli abbonati (e ai nostalgici) - spiega l’imprenditore 59enne-. Quella è stata la fortuna dell'azienda nata a Peschiera Borromeo: i clienti sfogliavano le centinaia di pagine stampate e ordinavano un prodotto semplicemente con una telefonata o un fax. Dal momento che i tempi sono cambiati, tra qualche mese il catalogo (le ultime versioni prima del fallimento erano in formato digitale) sarà consultabile in internet, nella piattaforma gestita a Villorba (Treviso) dal mio partner tecnologico. Si tratta di Francesco D'Avella, titolare di Storeden, sito di e-commerce ai vertici in Italia nel suo settore». La sede dell’azienda sarà ubicata a Latisana dove Bortolussi ha già due aziende: la Tramontin pubblicità e la Bost Group. Si occupano rispettivamente di affissioni e cartellonistica stradale.
«Con Riccardo Di Tommaso, patron del gruppo Bernardi abbigliamento, mi legava un rapporto di amicizia – sottolinea l’imprenditore friulano -. È stato lui, una volta rilevato il marchio dal fallimento di Eugenio Filograna, ad affidarmi nel 2008 il ramo digitale. Era un progetto che stava prendendo piede ma dopo due anni, purtroppo, Di Tommaso è venuto a mancare. Mi sono quindi sentito in dovere di restituire ai figli, che intanto avevano preso in mano le redini dell'impero Bernardi, il progetto che mi era stato affidato dal padre. Chi mi conosce sa che ho la testa dura, che sono tenace. Per Postalmarket.it avevo investito tempo e risorse: non poteva finire così. Ho seguito il fallimento della società, tanto che nel 2018 ho acquisito il marchio dalla Bnl. Ma era come avere una Ferrari senza benzina nel serbatoio. In questi due anni ho bussato a molte porte, sino a quando ho trovato il partner che ha creduto al mio progetto: la Storeden di D'Avella. Nel frattempo abbiamo acquistato vari domini e anche il .com che era finito nella mani di un coreano. Ci siamo quasi, ma ci vorranno ancora alcuni mesi di lavoro prima di rendere Postalmarket fruibile. Il marchio fa gola ed è ben ricordato da un target di persone che va dai 40 ai 70 anni e che, nel frattempo, ha imparato a spendere attraverso internet. La prossima sfida – conclude Bortolussi  - è quella di tornare a essere il negozio italiano degli italiani. Delle vecchie ma anche delle nuove generazioni».