Polemiche sul Comune di San Donato: i murales di via Greppi sono abusivi

Le opere di Street Art realizzate in via Greppi durante l'iniziativa "Toxic of Paint" non si potevano fare: il Comune ha dato il via libera senza l'autorizzazione di Rete Ferroviaria Italiana

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la "galleria a cielo aperto" in via Greppi

Il Comune ha inaugurato i lavori senza il permesso di Rfi, la proprietaria del muro

Il Comune di San Donato Milanese è sotto accusa: Per Rete Ferroviaria Italiana i murales realizzati lungo la ferrovia sono tutti abusivi. A quanto pare la società non avrebbe concesso l’autorizzazione a procedere, così, l’evento promosso dal Comune che ha richiamato una settantina di artisti da tutto il mondo, non si sarebbe potuta svolgere. l’iniziativa Toxic of paint”, (come scritto da 7giorni il 13 ottobre)  ha rappresentato un forte segnale, dimostrando le potenzialità della Street Art nel caso in cui si voglia riqualificare una zona urbana degradata. Le intenzioni erano ammirevoli, ma purtroppo il Comune ha agito senza seguire la normativa, scatenando polemiche e duri attacchi da parte dell’opposizioneNon solo i murales – ha dichiarato a “il Cittadino” la consigliera Gina Falbo-  realizzati a Certosa sono stati imposti ai cittadini, ma sono anche abusivi, in quanto non sono stati autorizzati da Rete Ferroviaria Italiana. In pratica –continua-  un ente pubblico, che dovrebbe innanzitutto rispettare la legge, ha promosso dei lavori, esponendo persone e cose a dei rischi, senza alcuna condivisione con la proprietà». Gina Falbo ha poi ribadito la gravità della questione, dato che il Comune aveva già inaugurato i lavori investendovi 9mila euro, e solo successivamente avrebbe inviato la richiesta a procedere all’Rfi, ovvero la proprietaria del muro dipinto. Il caso è scoppiato settimana scorsa, quando è stata recapitata una lettera della Rete Ferroviaria Italiana dove la stessa faceva presente al Comune di San Donato di aver proceduto in assenza di autorizzazioni, da qui il bisogno di un incontro per fare chiarezza sull’iter burocratico che è stato adottato. È lo stesso assessore Massimiliano Biella ad assicurare come si stia cercando di trovare una risposta a questo disguido burocratico, sottolineando però che: «un’eventuale leggerezza o disguido – ha spiegato a “Il Cittadino”- da parte degli uffici non può certo mettere in discussione la straordinaria riqualificazione della massicciata resa possibile dal progetto, e spiace vedere come ci sia chi strumentalizzi tutto ciò a meri fini politici. Con Rfi, in ogni caso, andremo tempestivamente a chiarimento». La polemica non si acquieterà a breve, ma i murales resteranno dove sono, nonostante questo tipo di “gallerie a cielo aperto” non siano state pienamente condivise da tutta la cittadinanza, ma che sicuramente hanno ridato vita e soprattutto colore a una zona grigia e periferica del quartiere Certosa.