San Donato, riqualificazioni in arrivo al Quartiere Affari

È stata rinnovata la convenzione con il Comune fino al 2049: previsti investimenti, un canone annuo di 25mila euro e la cessione d’uso del piazzale

Piazza della Pieve a San Donato Milanese

Piazza della Pieve a San Donato Milanese

La Giunta comunale di San Donato Milanese ha deliberato la nuova convenzione con il Consorzio Quartiere Affari, essendo scaduto il precedente patto decennale stipulato nel 2005. Il rinnovo prevede degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni a uso pubblico, quali strade, marciapiedi, aree verdi e posteggi, ma non solo. Infatti la convenzione presenta molte novità: un canone annuo di 25mila euro, e una durata del rinnovo molto più consistente, ben 33 anni invece dei soliti 10, a fronte della cessione del diritto d’uso dell’area di piazza della Pieve. In questo modo, l’Amministrazione potrà procedere con la sua riqualificazione, migliorando quindi l’arredo urbano in modo tale da creare nuove zone di aggregazione per gli oltre mille abitanti del quartiere. 

«Si tratta di un passo importante – spiega il Sindaco Andrea Checchi – in quanto, oltre a definire con chiarezza i termini delle rispettive incombenze fra Comune e Consorzio, questa convenzione ci mette nelle condizioni di poter finalmente lavorare a un progetto per la riqualificazione e il rilancio di piazza della Pieve, un’area purtroppo degradatasi negli anni, ma con altissime potenzialità quanto a capacità ricettive e di fruizione da parte dei cittadini. Nei mesi scorsi - continua -abbiamo già proceduto a rimettere a nuovo, con la cooperazione della parrocchia e dell’artista Mr Caos, la Via Crucis che campeggia sul piazzale e che era stata deturpata da vandali e ladri; ma è chiaro che si può e si deve fare di più per restituire questo spazio strategico ai sandonatesi nelle migliori condizioni possibili e con le necessarie dotazioni. Così come avverrà per il grande spazio di via Jannozzi, appena entrato in possesso dell’Amministrazione dopo una lunghissima trafila burocratica avviatasi a metà degli anni Ottanta».