La nuova avventura di Sara Valmaggi, vice presidente del Consiglio regionale lombardo, è appena cominciata. Ecco le prime impressioni
Da pochi giorni si sta confrontando con le responsabilità derivanti da questa nuova carica, quali sono le prime impressioni?
Innanzi tutto la consapevolezza della mole di lavoro da affrontare. Sono a conoscenza che l’incarico istituzionale che sono andata a ricoprire è importante e richiede molta attenzione perché in gioco c’è la tutela, se vogliamo, di un’Assemblea legislativa così considerevole come è il Consiglio regionale della Lombardia. Per cui il primo compito è quello di far applicare lo statuto, approvato quasi all’unanimità nella scorsa legislatura, e i regolamenti conseguenti. Io credo che l’applicazione delle regole non sia soltanto una questione di forma, ma spesso è la forma a dar vita alla democrazia.
Quali sono le prossime battaglie politiche o iniziative che intraprenderà?
Ho un compito istituzionale da svolgere – come già accennato in precedenza – e in questo campo ritengo sia importante dare una marcia in più nell’attività primaria del Consiglio, il che significa produrre leggi. Produzione legislativa che vada incontro alle esigenze dei cittadini. Al momento ho individuato due priorità: una legge per rivedere complessivamente i costi degli emolumenti riconosciuti ai consiglieri regionali e un’altra per affermare la rete dei centri anti-violenza al fine di contrastare il relativo spiacevole fenomeno.
Più una volta, da diversi schieramenti politici, Pd compreso, si è sentito che vi era la volontà di razionalizzare i costi della politica e di snellire le istituzioni. A che punto siamo in Lombardia? Cosa risponde a tutta quella parte di cittadinanza che non crede alla concreta realizzazione di queste proposte?
Ai cittadini rispondo che noi ci siamo. Bisogna ricostruire una certa sobrietà di chi fa politica. Il mio partito ha presentato per primo una proposta di legge che prevede l’abolizione del vitalizio e la rivisitazione delle indennità di fine mandato dei consiglieri e degli emolumenti da loro percepiti.
Che cosa ci può dire in merito alla scelta del suo predecessore, Filippo Penati, di rimanere nel Consiglio di Regione Lombardia andando a costituire il Gruppo Misto?
Giudico sufficienti le ultime scelte operate da Filippo Penati. Ha fatto già diversi passi indietro. Si è dimesso giustamente dal Partito Democratico e dal ruolo di vice presidente.
Maurizio Zanoni