Paullese: a Pandino, l’incontro dei Sindaci


Da quando l’assessore regionale Raffaele Cattaneo aveva comunicato che i secondi lotti della Paullese non risultavano più finanziati a causa della manovra economica di Tremonti, i Sindaci non erano certo rimasti con le mani in mano. Dalla richiesta al Parlamento di inserire la spesa nel Decreto Milleproroghe 2011 a quella di aprire un tavolo di concertazione con tutte le parti in causa, dalla pacifica “occupazione” della nuova sede della Regione al presidio sulla Paullese al ponte pedonale di Peschiera. Nonostante tutto l’impegno profuso, di risultati se ne erano visti pochi, tanto da fare dichiarare al sindaco capofila Lidia Rozzoni: «Ci sentiamo in balia delle Istituzioni».
Nel 2007 era stato firmato un Accordo di Programma in cui Provincia, Regione e Ministero dei Trasporti si impegnavano ad allocare i fondi da destinare alle opere accessorie alla TEM (Tangenziale Est Esterna). «Non è pensabile che la TEM possa esistere senza la riqualificazione della Paullese», lamentavano i Sindaci prevedendo una paralisi totale del traffico già congestionato a sufficienza, visto che oltretutto sono fermi al palo i progetti di allungamento delle linee rossa e gialla della metropolitana. Concetto che evidentemente è stato recepito, tanto che è sempre più reale l’ipotesi, lanciata inizialmente dall’assessore provinciale ai Trasporti Giovanni De Nicola, di utilizzare gli oneri di costruzione della TEM per finanziare la Paullese, considerata la più necessaria fra le opere accessorie, facendo fermare i lavori all’intersecazione fra TEM e Paullese.
Di fronte a una parte di Paullese che rischia di rimanere un cantiere aperto all’infinito, i Sindaci hanno deciso di preparare un cronoprogramma da portare alla discussione, in cui siano previsti tutti i lavori del precedente accordo, anche se diluiti nel tempo.
Valeria Giacomello