Dal racconto della signora L.M. si evince proprio questa erronea consapevolezza. Il 18 maggio 2012, mentre la signora si accingeva a parcheggiare nello spiazzo antistante al supermercato Coop, una persona le bussava al finestrino dell’auto. Prima di scendere L.M., non fidandosi, dava uno sguardo alla borsa sistemata sotto il sedile del passeggero e, rassicurata, gli chiedeva cosa desiderasse. Il malfattore distraeva la signora chiedendo un’indicazione stradale. Nel frattempo un complice apriva la portiera e fugacemente faceva sparire la borsa e il contenuto della stessa. Sono bastati solo pochi minuti e la signora, resasi conto dell’accaduto, si recava in banca per bloccare la carta ma i due, rei esperti, avevano già prelevato 250 €. Il caso, purtroppo, non è isolato; infatti, nella stessa giornata, anche un altro signore veniva derubato. In questo caso la persona in questione subiva il furto ancora alla guida del proprio veicolo: mentre parcheggiava, qualcuno apriva la portiera prendendo computer e soldi.

Ilaria Piermatteo