BELLARIA: Ma qualcuno ci pensa alla salute pubblica, oppure no?
Quello che non si comprende in questa vicenda è come mai si antepongano le ragioni di alcuni a scapito della salute pubblica. La vicenda la dice lunga sulla nostra classe politica, preoccupata più di difendere le proprie scelte che di andare a fondo in una situazione che rischierebbe di mettere in pericolo la sicurezza di molte persone, per la maggioranza bambini.
Tutti compatti; gli esponenti dell'allora maggioranza, che diedero il via a quel Piano Integrato di Intervento che certo non ha mai brillato per trasparenza, difendono a spada tratta il loro operato, accusando il sindaco Falletta di tutelare la Mapei, rea secondo loro di avere taciuto in merito a importanti informazioni, per mera opportunità politica. L'intenzione della Giunta Falletta, secondo le dichiarazioni di Wanda Buzzella, ex assessore all'Ecologia, rilasciate a un quotidiano milanese, sarebbe quella di impedire la costruzione di parco e scuola per poter monetizzare tali opere che i costruttori dovevano realizzare a scomputo degli oneri di urbanizzazione; il tutto per esigenze di Bilancio. Anche Cesare Cerea, Francesco Ortugno, Francesco Tabacchi, Enrica Colombo, Silvio Chiapella, componenti della passata Giunta, sono più preoccupati a ribadire che è tutto in regola piuttosto che domandarsi se forse è stato imprudente progettare un parco e un edificio scolastico di fianco a un’industria chimica classificata a rischio Seveso 2. Ma è possibile che tutto si riduca a questo? Anche un profano che non capisce nulla di urbanistica si farebbe qualche domanda su quanto sia sicuro mandare il proprio figlio in quelle strutture, figuriamoci se a sancirlo ci sono i pareri dell'Arpa e dei Vigili del Fuoco. Questa non è una progettazione responsabile. E se poi vogliamo proprio entrare nel merito della faccenda, ci sono una serie di passaggi poco chiari su cui indaga la Procura della Repubblica. Ci sono pareri negativi sul Piano Integrato di Intervento di Bellaria proposto dall'Immobiliare Santilo (prima che cedesse l’area agli attuali proprietari) emessi dal responsabile della pianificazione del territorio del Comune di Peschiera Borromeo nel 2006 e indirizzati all'allora sindaco Tabacchi e a Wanda Buzzella, a cui non è mai stato dato seguito. Ma sopratutto c'è una straordinaria operazione finanziaria fatta dall'Immobiliare Santilo, la quale comprò quei terreni agricoli e una volta realizzato l’iter autorizzativo rivendette a First Atlantic l'intera operazione, realizzando una plus valenza di oltre 26 milioni di euro. Tale realizzo poi - come dichiarato alla stampa dall'Amministratore unico dell'Immobiliare Santilo, Pierangelo Pezzoli - perso in un’operazione con un fondo chiuso olandese. Anche First Atlantic Sgr Spa, incorporata da Idea Fimit Spa, gestisce fondi chiusi e ultimamente è stata coinvolta nello scandalo della azzardata gestione dei fondi dell'Enpam, la cassa previdenziale dei Medici. Un'altra triste storia tutta Italiana.
Giulio Carnevale