La Milano-Taranto al via dall’Idroscalo

La prima tappa, quasi 350 chilometri, si svolgerà in gran parte sotto le stelle, dapprima in Lombardia e poi lungo la via Emilia, seguendo il percorso classico con una deviazione, alle porte ormai di Bologna, che porterà i centauri prima a Pavullo e poi sull'Appennino, giusto per assaggiare un po' di salita, che non mancherà nel resto della settimana. L'arrivo della prima frazione è avvenuto in piazza a Zola Pedrosa lunedì 4 luglio. Al via, moto in rappresentanza di tutte le marche, con una categoria riservata alle "gloriose", vale a dire le moto più importanti e curiose che hanno disputato la Milano-Taranto quando la competizione era una prova di velocità pura che, in una dozzina di ore, portava i piloti dal capoluogo lombardo alla città dei due mari. Bologna era un punto fisso della gara e migliaia di persone, nel cuore della notte, facevano ala al passaggio degli spericolati centauri che si lanciavano incontro al buio, a tutto gas, con coraggio da vendere. Il record del tratto Milano-Bologna fu stabilito da Dorino Serafini, in sella a una Guzzi 500 cc: sotto una pioggia battente fermò i cronometri a una media che superava i 170 km orari. Roba da non crederci, pensando allo stato delle strade di allora e ai mezzi che erano ancora privi dei freni a disco, con gomme dalla mescola durissima e sospensioni rigide come il marmo. A Zola Pedrosa è stato accolto il gruppone di circa 400 persone tra concorrenti, meccanici, tecnici, accompagnatori, cronometristi e staffette e per l'occasione il Moto club Veteran S. Martino, organizzatore della prova, ha allestito una mostra, a due passi dal municipio, in uno spazio messo a disposizione dell'Amministrazione comunale, per celebrare i momenti più belli e significativi della Milano-Taranto.
Per gli appassionati e i cultori delle moto d'epoca è stata una occasione per rivedere i "ragazzi di via Milazzo", vale a dire i componenti della squadra corse della Mondial che primeggiò alla Mi-Ta con Remo Venturi alla guida di una 175 cc. Dei trenta e passa meccanici della squadra corse degli anni Cinquanta ne sono rimasti, presenti lunedì sera alla cena di gala tenutasi sotto il tendone delle feste.
Fra gli ospiti anche i familiari di quel grande campione che è stato Tarquino Provini, e poi Francesco Villa, Aldo Tonelli e Leopoldo Tartarini che, smessa la tuta di pilota, ha dato vita alla Ital Jet presentando modelli uno più bello dell'altro.

Per maggiori approfondimenti:
www.milanotaranto.it

Giulio Carnevale