Peschiera , al presidio dei residenti interviene il Sindaco: «Questa accoglienza non è dignitosa per i residenti e per i migranti»
L’arrivo dei 20 migranti scatena la protesta dei residenti, e dei cittadini di Peschiera e porterà a 63 il numero degli ospiti accolti nella frazione

Il Presidio in via Liberazione 23 Foto Angelino Gentile
30 ottobre 2016
La protesta dei residenti
Il sindaco e il vice sindaco di Peschiera Borromeo, Caterina Molinari e Marco Righini, nella mattinata di domenica 30 ottobre, sono intervenuti al presidio organizzato dai residenti per protestare contro l’arrivo di 20 migranti annunciato dal Prefetto di Milano, nel complesso residenziale di Zeloforamagno in via Liberazione 23. Un centinaio i cittadini partecipanti che hanno anche occupato simbolicamente la strada e non sono mancati scambi di opinione dai toni accesi, ma tutto si è svolto senza incidenti.

L'ambulanza giunta sul posto
Una residente ha accusato un malore
Poco dopo la manifestazione una residente si è sentita male ed è stato
condotta al pronto soccorso, in serata è stata dimessa e tornata a
casa, solo un forte stress. La tensione era alta, i contenuti del
comunicato stampa di venerdì e le dichiarazioni del Sindaco in consiglio
Comunale il giorno prima non erano stati ben accolti dalle sette
famiglie, che abitano in quelle palazzine. «Troppo accondiscendenti»,
raccontano alcuni condomini.

Il confronto fra i residenti e le autorità presenti Sulla sinistra, Caterina Molinari e Marco Righini
I cittadini chiedono garanzie per la sicurezza
I cittadini hanno chiesto garanzie per la loro sicurezza: «Non sappiamo
chi siano e da dove vengano. Se fossero famiglie e bambini parliamone
ma se sono uomini andiamo a dormire in hotel a spese del comune. Oppure
dovete mettere una pattuglia di polizia locale fissa davanti al nostro
complesso», hanno chiesto i residenti al Sindaco, nell’improvvisato
confronto all’interno del cortile del condominio.

La lettera al Prefetto
Il Sindaco ha spiegato loro che sul piano Istituzionale sta facendo
tutto il possibile, infatti nella giornata di sabato 29 ottobre, ha
scritto al Prefetto per un incontro urgente che si svolgerà lunedì 31
ottobre. I contenuti della lettera raccolgono le perplessità dei
residenti. «Inserire 20 migranti un una delle due palazzine dove
alloggiano solo 7 persone in un appartamento di soli 175 metri quadri,
non sia dignitoso per i residenti e per i migranti stessi». Poi il
Sindaco ha manifestato al Prefetto le sue perplessità in materia di
sicurezza: «Nonostante la mia posizione contraria rimanendo per lei
valida, l’ipotesi dell’insediamento dei 300 migranti nell’area
demaniale, la tensione in città è elevata, ed è prevedibile che alcuni
gruppi di cittadini, sull’onda dei fatti di cronaca occorsi negli ultimi
giorni possano organizzarsi in proteste o sit-in. Non sono nella
situazione – ribadisce con fermezza nella lettera - di poter garantire,
con le forze di polizia locale e il supporto del Corpo dei Carabinieri,
la sicurezza». Infine nella missiva inviata in Prefettura Caterina
Molinari ha chiesto di ripensare alla scelta di collocazione.

Riccardo De Corato mentre rilascia un commento
Al
Presidio erano presenti anche alcuni esponenti politici del territorio.
Franco Lucente coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia ha
dichiarato: «Quando le Istituzioni si sono messe di fianco ai cittadini,
protestando per l’accoglienza imposta i Prefetti hanno cambiato idea e
hanno rinunciato. Queste persone sono giustamente arrabbiate, non basta
portare la propria solidarietà» . Il Consigliere comunale di
Peschiera, Luigi Di Palma (Forza Italia) ha sostenuto che questa
decisione del Prefetto è insostenibile e ha annunciato una mozione in
Consiglio Comunale sulla vicenda e la necessità di una delibera
consiliare unanime per ribadire no al Prefetto per questo genere di
accoglienza. Il Consigliere Regionale e capogruppo di Fratelli d’Italia
Riccardo De Corato ha dichiarato: «Pensavamo di averne viste di tutti i
colori, sul tema dell'accoglienza dei migranti a Milano, ma ogni giorno
la realtà supera la fantasia. Ormai la Prefettura si sta adattando al
ruolo di affittacamere per migranti, senza neppure curarsi- come
chiediamo da mesi- di esaminare quanti di loro abbiano effettivo diritto
d'asilo, a quanto pare meno del 20%, rimpatriando di conseguenza quanti
sono a tutti gli effetti dei clandestini. È ora di dire BASTA, la sola
Lombardia ospita già il 13% dei migranti arrivati in Italia. I Prefetti
– conclude l’ex sindaco di Milano - tornino a fare i Prefetti, non gli
albergatori o gli agenti turistici».
Giulio Carnevale
Giulio Carnevale
30 ottobre 2016