Peschiera Borromeo, una nonna di San Bovio si accorge del tentativo di truffa in corso e avverte i Carabinieri

Due le segnalazioni solo nella giornata di ieri; una cittadina di San Bovio a 7giorni: «Si sono spacciati per mio nipote per chiedere soldi, ori e oggetti di valore, i truffatori potrebbero abitare in zona e conoscono le nostre abitudini»

Martedì 19 maggio 2021. San Bovio, Peschiera Borromeo. Una donna di oltre ottant’anni riceve una telefonata a casa; risponde e dall’altra parte del ricevitore c’è un uomo, probabilmente un ragazzo. Il giovane si presenta alla signora come suo nipote, dice di aver provocato un incidente stradale: attraversando con il rosso ha causato lo scontro tra due automobilisti che si sono tamponati nel tentativo di scansarsi per non investire il ragazzo. La voce sconvolta del truffatore e la scarsa qualità audio delle chiamate inducono inizialmente la signora a credere che si tratti realmente del nipote. La donna, spaventata, chiede notizie circa lo stato di salute del presunto nipote, che conferma di essere illeso. Ha però bisogno di soldi per risarcire i due automobilisti che, a causa sua, avrebbero danneggiato la propria vettura. E qui cominciano a sorgere dubbi nella signora. Il giovane chiede alla “nonna” se e quanta disponibilità di denaro contante abbia, se possegga ori e oggetti di valore e si spinge persino a domandare a quanto ammonti la pensione della signora. La donna, resasi cono del raggiro, prende tempo e, infine, dice al truffatore di essere consapevole che si tratti di un racconto falso al fine di estorsione. L’uomo chiude quindi la chiamata e non si fa più sentire. 
«Purtroppo ho la sensazione che il tentativo di raggiro perpetrato ai miei danni sia opera di persone a noi vicine – racconta l’anziana signora a 7giorni-. Inizialmente ero spaventata per l’incolumità di mio nipote, dato che il truffatore si è presentato come tale. Non potrebbe essere diversamente per una nonna che ha un nipote che frequenta una scuola a Milano. L’uomo mi ha detto che il fatto era successo in via Matteotti, senza specificare la città».
Fortunatamente qualcosa fa insospettire la signora: «Quando gli ho domandato come mai avesse telefonato a me e non a suo padre, il truffatore ha iniziato a tentennare e lì ho capito; la successiva richiesta di soldi e ori non è stata che la conferma dei miei sospetti: era una truffa in piena regola».
La donna, senza farsi intimorire, chiama i Carabinieri, i quali confermano che si è trattata di una truffa e che nella stessa giornata hanno ricevuto un’altra segnalazione dalla dinamica molto simile.
«Ritengo la zona in cui abito una sorta di isola felice, in cui fatti del genere succedono molto raramente. Vorrei porre in evidenza l’accaduto e mettere in guardia tutti i miei concittadini; l’uomo che mi ha telefonato per chiedermi soldi abita probabilmente nella zona, conosce la mie abitudini, sa che abito da sola e sono nonna di un nipote giovane».
La raccomandazione a tutti i cittadini, e in special modo alle persone sole o anziane che sono vittime privilegiate di questi raggiri, è quella di non dare mai informazioni private e personali né tantomeno ragguagli circa il proprio patrimonio. Una volta resisi conto della tuffa è opportuno rivolgersi alle Forze dell’Ordine per denunciare il fatto.
Emanuele Grassini


Iscriviti alla Newsletter settimanale di 7giorni, riceverai  le ultime notizie e il link dell'edizione cartacea in distribuzione direttamente nella tua casella di posta elettronica. Potrai così scaricare gratuitamente il file in formato PDF consultabile su ogni dispositivo