Pochi giorni prima dell’avvio della Festa scatta la polemica

Così gli sportivi, attraverso una missiva indirizzata al Primo cittadino e a diversi esponenti politici – Pd compreso – hanno protestato rendendo noto il proprio rammarico per l’uso inopportuno del circuito, rammentando altresì che lo speciale materiale, cui è composto (Tartan), è calpestabile solamente con calzature tecniche. L’Amministrazione comunale, interpellata nella persona dell’assessore allo Sport, Stefano Tognolo, all’oscuro di tutto, ha precisato che il beneplacito che avevano concesso non concerneva la zona attualmente occupata: «Spiace constatare che la stessa delicatezza nel richiedere, a febbraio, l'assenso allo svolgimento della festa nel campo da calcio in terra non sia stata utilizzata nel rispettare i cittadini sportivi che rappresento, come assessore allo Sport, privandoli di fatto dell'uso della pista di atletica dove svolgono regolari allenamenti». 13 SQUARCIO PISTAAnche il Pd non sembra direttamente responsabile. «Noi, come ogni anno, tra ottobre e novembre, abbiamo inviato una richiesta scritta al Comune per domandare l’utilizzo degli spazi dell’area feste di via Carducci – spiega Francesco Ortugno, capogruppo del Pd locale –. Dopodiché non è seguito alcun riscontro da parte dell’Ente, anche se, teoricamente, per legge, dopo 30 giorni, avrebbe dovuto dare una risposta. A quel punto abbiamo capito che probabilmente ci sarebbero stati dei problemi; di conseguenza ci siamo rivolti alle Acli che gestiscono il centro sportivo Borsellino».  Da quel momento in poi, il Partito Democratico ha unicamente mantenuto fede all’intesa raggiunta con il gestore dell’area. «Non c’entrano né il Comune né il Pd, se proprio vogliamo dirla tutta – chiarisce Ortugno –. Stiamo facendo tutto in pieno accordo con le Acli. Generare, quindi, un caso politico di scontro tra Falletta e il Pd, secondo me, non aiuta a risolvere la questione. Tengo, comunque, a precisare che la pista da corsa è datata e danneggiata in più punti; tant’è che non può più essere impiegata, ormai da diverso tempo, per manifestazioni sportive di un certo tipo». E, in effetti, anche Mario Guerini, lavoratore Acli, nonché direttore della struttura sportiva, non ha fatto altro che confermare il precario stato in cui versa la superficie dell’anello. Ma nonostante ciò «abbiamo fatto montare tutte le strutture senza l’utilizzo di alcun chiodo, preservando in tutto e per tutto la pista – spiega –. È stato, inoltre, previsto un apposito corridoio sul campo in erba per permettere, ai non molti podisti che frequentano il centro d’estate, di proseguire gli allenamenti». Per quanto riguarda, invece, il trasferimento di “sede” della festa, Guerini l’ha giustificato illustrando che, in caso di maltempo, il campo di terra si sarebbe trasformato in un enorme acquitrinoso pantano, come verificatosi già in altre occasioni. In aggiunta, una volta finito tutto, sarebbero rimasti numerosi profondi fori nel terreno di gioco – necessari per l’affrancatura dei tendoni – che ne avrebbero lacerato la superficie. «È stato, perciò, privilegiato l’uso di contrappesi in cemento che non degradino o compromettano alcunché», conclude Guerini. Ma, come si dice, quel che è fatto è fatto, permesso o non permesso, e la festa è ormai cominciata.

Maurizio Zanoni