San Bovio perde la ‘voce’

Niente internet e niente telefonia fissa per gli abitanti del complesso, ma soprattutto nessuna risposta seria da parte di Telecom Italia.
Dapprima il colosso della comunicazione, a cui tutti gli altri operatori devono rivolgersi per gli allacciamenti, ha tergiversato nel dare risposta agli utenti che lamentavano gravi ritardi nelle attivazioni. Poi, sotto l’incalzare di fax e raccomandate di protesta, ha risposto genericamente: “È impossibile al momento l’allacciamento a causa di lavori sulla rete”. Rinviando oltretutto, mese dopo mese, la data prevista per il fine lavori.
Ogni comunicazione in risposta agli utenti segnalava beffardamente che per ulteriori informazioni ci si poteva rivolgere al 187. Gran bella consolazione. È facilmente immaginabile la sequenza di battaglie perse con l’orecchio in triste attesa di rassicurazioni mai arrivate e di attese snervanti da parte di coloro che si imbarcavano nell’impresa di ottenere qualche informazione dal servizio clienti di Telecom. Senza telefono e senza risposte.
Marco Pelati, residente in via Umbria 58, si è visto addirittura cambiare il numero assegnato senza motivo, annullare una richiesta di attivazione del 15 dicembre 2008 con la motivazione che aveva sbagliato a fornire indirizzo (sempre lo stesso e sempre il medesimo dei mesi precedenti). L’uomo si è quindi rivolto al garante per le telecomunicazioni e ha provveduto a stilare un vademecum utile a ottenere un risarcimento in base alla carta dei servizi Telecom Italia, e si è anche preoccupato di distribuire il documento a tutto il quartiere, in modo da sollecitare l’invio di una montagna di ricorsi al garante e reclami all’azienda. L’unico modo civile e responsabile per far sentire la propria voce.
Anche la nostra redazione ha contattato l’ufficio stampa di Telecom Italia a Roma, per chiedere quale era la posizione ufficiale dell’azienda in merito ai reclami esposti, ma oltre alle solite stantie frasi di circostanza nessuno ha rilasciato dichiarazioni.
L’ultimo colpo di scena è arrivato qualche giorno fa: una comunicazione di Telecom Italia indirizzata a Marco Pelati, datata 3 aprile 2009, dove l’azienda dichiara che la sua richiesta del 15 dicembre 2008 potrà evasa entro il 1 giugno 2009, a causa di lavori da svolgere sotto autorizzazione di ente pubblico. Quindi, nessun indennizzo perché il problema non sarebbe da imputare a Telecom Italia. Non ci è ancora consentito sapere quale ente pubblico e quali tipi di autorizzazione si aspettano, ma soprattutto chi sono gli interessati a rilasciare le autorizzazioni. Ci siamo rivolti sia all’Ufficio Tecnico del Comune di Peschiera Borromeo sia a quello di Segrate, ma nessuno dei due Comuni ha registrato una richiesta di Telecom per l’allargamento della centrale.
Ma, aspetto ancora più grave, quali sono le direttive aziendali che sorvolano su un problema di tali dimensioni, già prevedibile nel momento in cui è stato dato il via alla costruzione del nuovo quartiere? In attesa di conoscere la risposta, invitiamo tutti i lettori che lamentano lo stesso problema a scrivere alla redazione di 7giorni ([email protected]). Ci preoccuperemo di far pervenire a Telecom Italia tutte le segnalazioni.

G.C.