Un muro lungo 89 metri, alto 6 e largo 12 per la messa in sicurezza delle case di Bellaria
È stato presentato nei giorni scorsi il progetto di mitigazione del PII di Bellaria: una barriera in cemento armato proteggerà gli abitanti dal rischio di esplosione e un terrapieno alberato renderà la struttura verde e più bella. La proposta portata dai costruttori al tavolo tecnico voluto dal sindaco Falletta è quella di realizzare una barriera profonda 12 metri, alta 6 metri e lunga 89 metri; una soluzione tecnica che permetterà di contenere la forza d'urto e l'effetto fiammata in caso di esplosione del bunker di perossidi organici di Mapei.
Sindaco, questo progetto è quindi la conclusione di una lunga e difficile battaglia iniziata cinque anni fa per poter garantire la messa in sicurezza del quartiere del PII di Bellaria?
Abbiamo aperto due tavoli di lavoro paralleli per arrivare alla soluzione definitiva: il progetto per mitigare il rischio di esplosione verrà valutato il 16 aprile in Conferenza dei Servizi dagli Enti preposti alla sicurezza, tra cui i Vigili del Fuoco, e contestualmente sono stati fatti dei sopralluoghi all’interno di Mapei per mappare le singole fonti di rumore prodotte dall’azienda e per procedere con il piano di mitigazione.
I fatti stanno quindi dimostrando che esiste un rischio reale?
Il rischio è reale, non me lo sono inventato come qualche politico senza scrupoli continua a sbandierare. Se il pericolo di esplosione non fosse esistito, il Tar non avrebbe imposto la mitigazione e i costruttori non si sarebbero impegnati a realizzare una barriera di tali proporzioni.
Il PII di Bellaria è stato un caso isolato, oppure sono stati commessi altri errori da chi l'ha preceduta?
Le case di Cascina Fornace sono state costruite senza la rete fognaria, senza il collegamento con il metano e senza pensare ad una strada di collegamento pubblica. È inaccettabile che un'Amministrazione comunale possa approvare degli sviluppi urbanistici senza aver definito quali servizi siano necessari per gli abitanti e senza la loro realizzazione. Le sembra possibile che, per tornare a casa, i cittadini di Cascina Fornace debbano attraversare Mediglia, Pantigliate e poi rientrare a Peschiera per una strada privata in mezzo alla cava? Mi sono battuto per inserire una strada di collegamento nel Pgt e per realizzare gli allacciamenti fognari e del metano. A questo, però, dovevano provvedere quegli amministratori irresponsabili che hanno fatto costruire le case.
Dopo il progetto della Fornace, cos'altro è stato realizzato senza pensare ai servizi?
Purtroppo non si tratta di un caso isolato, ma di un modo sistematico di agire. A San Bovio è stato realizzato il progetto della Microsoft senza espropriare i terreni necessari a fare passare la strada di collegamento: se la crisi non avesse bloccato quell'espansione e fossero arrivati i 5 mila lavoratori previsti dall'intero progetto, oggi San Bovio sarebbe ingessata. Non solo non hanno completato l'esproprio dei terreni privati, ma addirittura il Consiglio di Stato ha dato torto al Comune per aver sbagliato l'iter. Prima bisogna realizzare i servizi per i cittadini, altrimenti si fanno solo gli interessi dei costruttori.
Sicurezza, servizi e qualità della vita: sono queste le sue priorità?
Il bando per il centro cottura di via Carducci verrà assegnato a fine maggio e noi stiamo già realizzando un parcheggio, una strada di accesso, i servizi e le infrastrutture. Non abbiamo ancora aperto i nuovi parchi di Bellaria e Linate proprio perché non transigo sulla sicurezza dei bambini. Sarebbe stato più semplice inaugurare i parchi prima delle elezioni, ma fino a quando i tecnici non mi daranno la certezza che i nostri bambini possono giocare in un luogo sicuro, non taglierò quei nastri. Un amministratore serio e responsabile deve mettere sempre al primo posto la sicurezza dei cittadini.