Carlo Giovanardi e don Chino Pezzoli insieme per parlare di droga

 A parlarne ospiti importanti, come il senatore Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Famiglia e al contrasto alle droghe, don Chino Pezzoli, da anni impegnato al recupero dei tossicodipendenti, Marco Bernabei, docente di bioetica, e Federico S., sandonatese impiegato presso l’associazione Edus.
Gli interventi hanno mostrato la problematica legata alla droga in diverse prospettive, da quella politica a quella di formatore, a quella legata al recupero. Filo conduttore la mancanza di riferimento, in una società spesso superficiale e priva di valori.  Nel corso della serata più volte si è ribadito che i  giovani si avvicinano alle droghe molto spesso per coprire un vuoto, a volte causato dalla carenza d’affetto. “La droga è il riempitivo della infelicità – ha detto don Chino Pezzoli nel suo discorso – Non bisogna abbassare la guardia perché il pericolo non è retrocesso, è ancora attuale. Nelle nostre comunità i ragazzi imparano a riacquistare stima in loro stessi, perché qui noi insegniamo ai giovani a volersi bene e a rispettare il proprio corpo. C’è poi la necessità di riprendere possesso della propria dimensione intellettiva: i ragazzi devono riacquistare il dono del pensiero, che qui incentiviamo con momenti di riflessione e dibattito. Infine, nella comunità i giovani riscoprono l’amore, perché solo questo permette ad un ragazzo che è stato recuperato di recuperarne altri a sua volta”. “Io continuerei a fare quello che faccio anche se sapessi che solo uno ce l’ha fatta”, ha aggiunto infine il sacerdote. Il senatore Carlo Giovanardi ha lanciato un appello per far capire ai presenti che la droga non è un flagello di Dio, ma che può essere vinta grazie a una sinergia di forze: “É necessario un intervento mirato ed è fondamentale l’unione tra attività di prevenzione, repressione e quella di ricerca scientifica. La droga colpisce dappertutto ed è prioritario arginarla. È inutile fare delle leggi se poi non vengono applicate. Il messaggio deve essere chiaro: la droga è un illecito”. Il senatore ha poi elogiato le attività della comunità, in grado di occuparsi del tossicodipendente e recuperarlo, garantendogli una nuova chance una volta reinserito nella società. Prima che Giovanardi abbandonasse la conferenza per ritornare a Roma lo abbiamo intervistato al volo.

I giovani e la droga: è colpa della società o dell’individuo?
É sempre colpa del singolo, a prescindere da tutto è lui che decide di avvicinarsi alla droga.

É vero che la droga si trova prevalentemente nelle “famiglie bene”?
No, purtroppo si trova ovunque ed è sempre attuale. Recentemente sono andato a Scampia, un quartiere molto povero, ma lì c’è una circolazione di droga molto elevata.

In questo momento storico particolare, di crisi, il problema più imminente dei giovani è ancora la droga?
La droga è sempre attuale ma un altro problema molto imminente che tocca i giovani è sicuramente quello della precarietà al lavoro. Bisogna attivarsi anche su questo.

Stefania Pellegrini