C’era una volta il Polo Artigiani

L’Associazione Artigiani Sandonatesi e Sud Milano, che conta più di 50 iscritti, ora invece trova nelle sue fila un cambiamento di programma messo a punto da una minoranza che, però, si discosta di molto dal progetto iniziale. È il succo di quanto affermato dal consigliere comunale Francesco Forenza in una lettera indirizzata a tutti i soci a seguito di una riunione indetta a titolo personale dal vicepresidente Giancarlo Ferrarini in data 9 gennaio 2009.
Il nodo della discordia verte proprio sulla proposta del sindaco Mario Dompè, rivolta agli artigiani, di acquistare da soli il territorio per la loro ‘Cittadella’, per poi ottenere dei finanziamenti a fondo perduto dalla Regione. “I problemi sono tanti - ha dichiarato Forenza. Innanzitutto non viene data nessuna garanzia per il recupero dei fondi, che comunque vengono assegnati sulla base di determinati requisiti, tra i quali la costituzione dell’Ati (Associazione Temporanea di Imprese), che, sebbene già avvenuta, conta su 50 solo 14 iscritti in quanto non tutti possono aderirvi. In secondo luogo lo scopo dell’associazione non era questo, bensì far in modo che l’Amministrazione trovasse agli artigiani un posto dove far sorgere la Cittadella: il fatto che questi ultimi comprino il proprio fazzoletto di terreno da un privato, con aggravio quindi di costi e spese, e sperino di riottenere i soldi investiti, per chi fosse stato in grado di farlo, è solo e unicamente un’operazione immobiliare”.
Nel recente incontro, voluto dal sindaco in sala consiliare con gli artigiani, si è annunciata la possibilità di far anticipare i soldi da una finanziaria. “Quello che doveva essere una miglioria della situazione artigianale sandonatese si sta trasformando in un vero e proprio rischio – ha continuato Forenza.- Ognuno è libero di fare quello che vuole, ma non è questo lo scopo dell’associazione. Se le cose non andranno come tutti si auspicano almeno potrò dire di avervelo detto”.  Il consigliere comunale è molto sensibile alla questione, per la quale combatte con passione dal 1992, anno in cui gli artigiani hanno perso il proprio spazio nell’area San Francesco a seguito di varianti del Piano Regolatore dettate da false garanzie da parte dei proprietari. “Le modifiche sono state chieste dalla Snam, che aveva però assicurato di restituire un’area vincolata ad “Artigianato Produttivo” in un’altra zona di sua proprietà. Promessa che però non è stata mantenuta”, ha ricordato Forenza. Nelle varie Amministrazioni che si sono succedute, solo quella di Gabriella Achilli ha mostrato interesse alla questione.

Stefania Pellegrini