Le proteste salvano i lavoratori della Bmw, ma rimane il timore

Negli scorsi mesi, i lavoratori della Maflow di Trezzano per mantenere alta la tensione avevano occupato il tetto dello stabilimento, per poi dirigersi direttamente al consolato tedesco, nonché in Germania, di fronte alla principale sede del marchio automobilistico, rivendicando la necessità di ripristinare gli ordini dei componenti auto assemblati nel loro stabilimento. Azioni mirate ad assicurare il mantenimento dell’organico di 330 lavoratori, rivolte a livello nazionale senza dimenticare la necessaria connessione con una lotta del basso, coordinata da un portale internet (vogliamocontinuarealavorareallamaflow.blogspot.com) in cui i clienti Bmw possono fare richiesta alla multinazionale di ripristinare gli ordini di Trezzano. A oggi, la Bmw si è resa disponibile a una possibile riattivazione del polo di Trezzano, scongiurando la perdita dei 330 posti di lavoro. Tuttavia, dopo i trecentotrenta operai di Trezzano, il centinaio di Ascoli Piceno, nonché i 2000 in Polonia, è solo un moderato ottimismo che si percepisce anche nell'aria dello stabilimento sandonatese, dove il timore di pericolose riduzioni di ordini non è più così lontano.

Elisa Murgese