San Donato, l’epopea senza fine (e senza gloria) della piscina del Mattei: a vuoto anche il secondo bando per l’apertura

Dopo anni di incessante decadimento, la piscina del Mattei continua a non trovare pace; deserto anche il secondo bando per riaprire l’impianto. E il Comune continua a perdere soldi e credibilità

28 Maggio 2021. San Donato Milanese. È andato deserto anche l’ultimo bando con il quale il Comune sperava di affidare la gestione dell’impianto del Mattei ad una società che si sarebbe incaricata di riaprire la piscina al pubblico. Ma, per l’ennesima volta, tutto si è risolto in un nulla di fatto. E la ormai tragica ed indecorosa epopea della piscina sembra non avere più fine. Troppo il tempo perduto, troppi i denari sprecati e, soprattutto, troppe le occasioni che l’Amministrazione comunale si è lasciata sfumare per ridare un volto credibile al Mattei e a se stessa. 
«Anche l’ultimo bando per la gestione delle piscine estive del Mattei si è chiuso con un nulla di fatto: nessuna offerta. Del resto, erano stati assegnati solo 14 giorni per inviare le offerte, anziché i 15 previsti dalla determina che ha indetto la gara e dalla legge» sono le dichiarazioni a caldo di Gina Falbo di Insieme per San Donato, che poi ha proseguito: «Cosa accadrà ora? Speriamo che in qualche modo questa amministrazione riesca a garantire il servizio per l’estate ai cittadini. Anche perché il Comune ha già speso 30.000 euro per lavori di ripristino in vista dell’estate, che senza apertura andrebbero sprecati. Ma se le piscine, chissà quando, saranno aperte, lo si farà come al solito all’ultimo momento e individuando un gestore con modalità straordinarie. Non indugiamo in dietrologie, né ci piace adombrare sospetti. È un modo di fare che non ci appartiene. Ma non possiamo tacere che non ci troviamo di fronte a un’urgenza reale, ma a una fretta disperata provocata dal perdurante abbandono dell'area acqua del Mattei dovuto a scelte sbagliate e incredibili errori amministrativi, al ritardo con cui è stata avviata la prima procedura per la gestione estiva, agli errori commessi nel farla e alla conseguente necessità di annullarla».
La Falbo ha quindi puntato l’indice contro «tutta l'Amministrazione comunale e in particolare il vertice del Settore Sport, cioè l’assessore Francesco De Simoni, che, invece di dar la colpa a qualche oscuro funzionario, farebbe bene a pensare per tempo al fatto che l’estate arriva tutti gli anni e che occorre iniziare con adeguato anticipo a cercare un gestore per le piscine. Non da ultimo, l'Assessore dovrebbe controllare l’operato degli uffici che dipendono da lui. Chi ricopre un incarico politico – è l’amara chiosa dell’esponente di Insieme per San Donato che da anni si batte per la riapertura della piscina – ha il preciso dovere di assicurare il buon andamento dell’amministrazione e non è esentato, solo perché politico e non tecnico, dall’avere l’attenzione e le competenze minime necessarie per esercitare le sue funzioni».

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